I risultati di un sondaggio Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) sulle vacanze degli italiani nel 2012, non lasciano più spazio a dubbi: è diventata consistente la quota di connazionali che ha ormai deciso di rinunciare alle vacanze o di ridurne molto la durata. Un orientamento dettato dalla crisi economica che, per altro, sembra trovare conferma nelle aspettative degli operatori per la prossima stagione estiva. E' stimata infatti intorno al 15% la quota di italiani che pensa di non andare in vacanza nel corso del 2012; quelli che pensano di farlo sicuramente non sono più del 50%.
Tra coloro che dichiarano di fare vacanza, il 22% pensa ad un periodo comunque più corto dello scorso anno. Questo dato è particolarmente significativo tenuto conto dell'importanza che il turismo ha assunto ormai da decenni nel paniere di spesa degli italiani. Rilevante la percentuale che sceglie sistemazioni meno costose. Le case di proprietà di parenti o amici costituiscono la soluzione "ricettiva" per circa il 30% dei vacanzieri; coloro che scelgono la tradizionale sistemazione alberghiera di buon livello (tre o quattro stelle) sono al di sotto del 20% del totale del campione considerato, in significativa diminuzione rispetto al 2011. Risultano anche in forte aumento i turisti che scelgono soluzioni ricettive nell'ambito dell'extralberghiero, pur con tendenze piuttosto diverse da caso a caso.
Tagliare i prezzi secondo Isnart non porta lontano perché la parte di domanda con reddito limitato cerca soluzioni radicalmente meno costose o, come mostrano i dati, tende addirittura ad uscire dal mercato. I cambiamenti aprono, invece, opportunità interessanti nell'offerta di servizi innovativi legati al turismo: chi non va in vacanza, ad esempio, ha tempo libero da spendere nel proprio luogo di residenza e può rappresentare una domanda per servizi di intrattenimento e turismo "virtuale" che possono essere soddisfatte attraverso nuovi servizi basati sulle tecnologie digitali ormai ampiamente disponibili.
Infine, in epoca di tagli anche in vacanza, il motore di ricerca hotel Trivago ha lanciato un sondaggio chiedendo a cosa il cliente rinuncerebbe pur di risparmiare. A questa domanda hanno risposto 12.172 votanti: il 28% rinuncerebbe alle attrezzature sportive in albergo, il 42% farebbe senza esitazione a meno del minibar, mentre appena il 3% si priverebbe della sempre più indispensabile aria condizionata.
Turismo
Pochi soldi e disoccupazione, rinuncia alle vacanze il 15%
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