Cronaca

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"Sono stato io". Lo ha ammesso tra le lacrime, Mattia, 19 anni, tifoso rossoblù parlando della rissa di sabato scorso, poco dopo la partita tra Varese e Sampdoria.

"Mi ha dato fastidio il modo in cui festeggiavano quei doriani, ho perso la testa e li ho colpiti. Ero 'bevuto', ho fatto tutto da solo. Ma non volevo uccidere nessuno".

Un accoltellamento avvenuto a Genova Molassana con cinque tifosi sampdoriani feriti, tre di questi in modo grave. Mattia, elettricista e oggi disoccupato, si è costituito ieri sera e secondo indiscrezioni sarebbe stato incitato da alcuni ultrà della Nord.

Attualmente è indagato a piede libero. I reati a lui contestati sono tentato omicidio e lesioni gravissime, ma la sua posizione si potrebbe aggravare e in maniera pesantissima nelle prossime ore.
 
Assistito dagli avvocati Stefano Sambugaro (lo stesso che difende il capo ultrà del Genoa Massimo Leopizzi e Davide Paltrinieri) il giovane è stato interrogato per quasi tre ore per poi lasciare la questura scortato dagli agenti della Squadra Mobile che lo hanno accompagnato presso la sua abitazione, senza rendere note le sue generalità per evitare il rischio di rappresaglie.