![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20120625165258-carlo-felice-pubblicita.jpg)
La proposta-choc che registra Primocanale non arriva da una persona qualunque ma da Sergio Maifredi, regista e manager teatrale, che è uno dei cinque consiglieri d’amministrazione della Fondazione lirica genovese e che nel CdA odierno, il primo presieduto da Marco Doria, è stato l’unico ad astenersi sull’approvazione del bilancio 2011 “per sottolineare – afferma – come resti appeso ad un filo”.
Eppure l’approvazione di quel bilancio è stato l’unico risultato, il minimo sindacale, che si è portato a casa mentre le decisioni importanti e necessariamente impopolari che dovranno essere prese per salvare il teatro dell’opera sono slittate al prossimo CdA, previsto a luglio. Anche perché da novembre incombe la scadenza dei contratti di solidarietà che non possono essere rinnovati: "Questo vuol dire – continua Maifredi - che il costo del personale risalirà per una cifra intorno ai 5/6 milioni di euro, e dunque i bilanci risicati di questi due anni che hanno solo spostato il problema di ventiquattro mesi si aggraveranno ulteriormente perché nel frattempo non sono state fatte le scelte che andavano fatte per modificare la situazione. Fino a quando il Carlo Felice avrà una struttura tarata per i tempi in cui aveva certe entrate, nel migliore dei casi continuerà a boccheggiare. Adesso invece occorre affrontare di peso il problema: o si va a Roma per ottenere di nuovo queste risorse che sicuramente non ci verranno concesse o si chiede al ministero di cambiare le regole che governano i teatri lirici in Italia e trovare modalità nuove”.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale