
"Sono incredulo" ha detto Massaferro a uno dei suoi legali, Alessandro Chirivì, che lo ha assistito fin dal giorno del suo arresto e che gli ha comunicato la sentenza della Cassazione che l'ex parroco ha atteso nella sua abitazione, dove si trova agli arresti domiciliari. Poi si è chiuso nel silenzio.
Ora per don Luciano si riapriranno le porte del carcere. Dietro le sbarre trascorrerà un anno e due mesi, poi dovrebbe uscire e andare in affidamento ai servizi sociali con la semilibertà. Don Luciano adesso dovrà affrontare anche il 'processo ecclesiastico' e rischia la riduzione allo stato laicale, ma potrebbe anche essere allontanato dalla diocesi di Albenga e affidato ad un altro incarico.
Alla delusione della difesa, si contrappone la soddisfazione del legale della bambina. "E' finita", dice l'avvocato Mauro Vannucci. "Su questa storia scriverò un libro dal titolo 'La toga del cancelliere', perché essendo sprovvisto della toga da avvocato il giorno della prima udienza ho indossato quella con i pennacchi rossi e mi ha portato davvero tanta fortuna".
La madre della chierichetta molestata dall'ex parroco di Alassio "é scoppiata a piangere", racconta Vannucci. "Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato a questa storia: gli inquirenti e i magistrati. Anche i giudici di Savona, Genova e Roma hanno definito che il lavoro svolto dagli inquirenti è stato eccellente. Ai parrocchiani che difendevano strenuamente don Massaferro dico che le prove portate in aula erano schiaccianti ed evidenti e non frutto di fantasia".
IL COMMENTO
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