Penultima seduta del consiglio comunale a Genova incentrata sul piano commercio (il prossimo sarà un consiglio comunale straordinario necessario per il disbrigo delle pratiche prima dello scioglimento del consiglio in vista delle elezioni. Alla fine la misura presentata dalla giunta è stata approvata con 20 voti favorevoli e parte della minoranza astenuta. La candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis durante Terrazza Incontra ha detto che in caso di vittoria alle elezioni metterà mano alla misura. Sono tante le realtà in tutte le zone della città che hanno chiuso. Tra le zone che soffre e colpisce di più è l'area di Piccapietra dove sono numerose le saracinesche chiuse.
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Il piano del commercio di Genova ha creato una "zonizzazione" del territorio comunale su cui vengono individuati e perimetrati i centri storici, i centri storici urbani, i centri storici commerciali e una fascia di tutela di un massimo di un chilomentro lineare attorno ai centri storici urbani (una zona cuscinetto in cui possono essere insediati esclusivamente esercizi di vicinato e medie strutture di vendita con superficie netta di vendita non superiore a 1.000 mq).
Per ogni zona individuata sono indicati e aggiornati i limiti massimi di metrature sulla superficie netta di vendita: nei centri storici urbani e centri storici commerciali sono previsti i limiti in vigore nei centri storici in cui è già attiva l’Intesa e pertanto, in tutti, per gli esercizi di vicinato il limite massimo è di 100 mq per alimentari e 150 per non alimentari, mentre per le medie strutture di vendita di 250 per il food e 600 per i non alimentari.
Nella fascia cuscinetto, novità introdotta dal Piano, per gli esercizi di vicinato food e non food vale il limite di 250 mq di superficie netta di vendita, mentre è fissato a mille mq il limite per le medie strutture di vendita.
Per il rilascio di autorizzazioni relative a medie e grandi strutture di vendita, è introdotto l’obbligo di attivazione di programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze e invenduto: per tutte le categorie merceologiche è richiesta l’installazione di stazioni di ricarica veicoli e autoveicoli elettrici.
Inoltre, per il rilascio di autorizzazioni relative a grandi strutture di vendita di generi alimentari, scatta l’obbligatorietà di adozione di un quartiere collinare, nell'ambito del territorio limitrofo all'insediamento commerciale, per il mantenimento dei servizi di prossimità mediante forme di vendita organizzate in sede fissa o su mezzo ambulante per la distribuzione di generi di prima necessità.
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Altra novità introdotta dal piano è il sistema di punteggio con cui vengono individuati parametri qualitativi per il rilascio dell’autorizzazione. I parametri riguardano sia la conduzione aziendale (in particolare le ricadute occupazionali) e i servizi accessori per il quartiere. Nella richiesta di autorizzazione sarà tenuto conto di un punteggio su: parametri occupazionali (assunzioni tempo indeterminato e tempo pieno da liste dei Cpi, esodati, lavoratori usciti dal ciclo produttivo per chiusura o delocalizzazione, assunzioni a tempo determinato con durata minima di 12 mesi); adozione di un quartiere collinare con l’insediamento o il mantenimento di un servizio di prossimità con forme di vendita in sede fissa o ambulante.
Tra le prestazioni strutturali accessorie sono stabiliti punteggi a fini autorizzativi su: parcheggi pertinenziali delle attività commerciali a disposizione del quartiere dopo l’orario di chiusura, aree cani, aree sport aperte alla pubblica fruizione, interventi di miglioria urbana, abbattimento barriere architettoniche, nuova illuminazione integrativa a quella pubblica, videosorveglianza, totem informativi anche per la promozione delle attività locali svolte dai Civ, rinnovo dell’arredo urbano con installazioni innovative (ricariche usb), depositi per biciclette e gestione di punti raccolta ecovan.
Un consiglio comunale che è iniziato la mattina con la minoranza che ha provato a far mancare il numero legale. Al momento dell'appello infatti assente la gran parte dell'opposizione (Pd, Lista Rossoverde, M5s e gruppo misto) ma numero legale garantito dalla presenza del consigliere Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione. A quel punto gli altri esponenti rimasti in disparte hanno fatto rientro in aula rossa tra gli applausi ironici della maggioranza.
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IL COMMENTO
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