Attualità

Il sindaco facente funzioni Piciocchi: "I contratti ci sono, quegli spazi non possono restare vuoti"
2 minuti e 21 secondi di lettura
di Andrea Popolano

C'è ancora da aspettare prima di capire quale sarà il futuro dei locali dell'ex Rinascente di Genova lasciati vuoti ormai da quasi sette anni. Era infatti il 2018 quando la catena chiuse lasciando Genova e quei locali di Piccapietra chiusi. Il progetto per far insediare una nuova realtà come Primark c'è ed è confermato dal Comune di Genova. I locali dell'ex Rinascente sono oggi di Bper. E' qui che si gioca la partita. L'obiettivo è sbloccare la situazione e permettere al brand di sbarcare sotto la Lanterna.

Esistono i contratti preliminari tra Bper e Primark

"Ho incontrato l'amministratore delegato di Bper - spiega il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi -. Ho chiesto delle garanzie per il completamento di questo percorso che è stato più volte annunciato e che peraltro è stato anche contrattualizzato. Infatti tra Bper e Primark esistono dei contratti preliminari che noi abbiamo effettivamente visto. Abbiamo chiesto di avere dei tempi certi. La volontà c'è, noi abbiamo necessità di avere dei tempi veloci. La negoziazione è tra Primark e Bper che detiene il locale. Noi come Comune siamo parte terza, pretendiamo delle risposte però".  

Tursi conferma che al momento l'opzione Primark è l'unica in corsa. L'altra alternativa, già uscita in passato, era quella di portare all'interno dei locali dell'ex Rinascente, gli uffici della Corte d'Appello in modo da creare una cittadella della giustizia. Opzione però messa nel cassetto proprio per la presenza della trattativa tra Bper e Primark.  

Il futuro di piazza Piccapietra

Ma il tema di come rivitalizzare tutta l'area di Piccapietra resta al centro dell'attenzione. Tanti nel tempo i locali che hanno chiuso. Il vicesindaco reggente spiega anche quanto fatto in questi anni per provare a dare nuova linfa alla zona: "Abbiamo rifatto i marciapiedi di via XII Ottobre, abbiamo rifatto l'illuminazione e interventi in largo San Giuseppe e davanti alla banca Passadore. Oggi sono entrate alcune realtà commerciali legate al food che si sono insediate. Stiamo lavorando con gli operatori più importanti che abitano quelle zone, prima su tutte Costa Crociere con cui in questi giorni ci stiamo interrogando su come rivitalizzare la piazza di Piccapietra che è un grande spazio ma al momento caratterizzato da pochi flussi" spiega Piciocchi.

Il futuro del Moody

Proprio nell'area resta l'incognita del futuro del Moody che ha chiuso a settembre. Qui c'è una situazione semi bloccata con l'interesse di alcuni imprenditori ma che devono affrontare i problemi legati al locale che appartiene ad Azzurra immobiliare di proprietà di Gregorio Fogliani, ex re dei buoni pasto finito in bancarotta nel 2018. "Qui come sapete la questione è decisamente complessa e la priorità riguarda l'aspetto dell'occupazione di quei lavoratori coinvolti" spiega il vicesindaco reggente. 

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook   

 

 

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 07 Gennaio 2025

Urge un rilancio di Piccapietra

Le immagini in bianco/nero degli anni Sessanta e Settanta ci mostrano la zona di Piccapietra vivace e popolata di colletti bianchi: La Rinascente, le sedi della Miralanza e dell’Italimpianti, boutique rimaste nel cuore dei genovesi come Bagnara, Tino’s e Berti (simboli dell’understatement genovese e
Lunedì 21 Ottobre 2024

Genova, il Moody di Piccapietra lascia a casa 26 dipendenti

Manifestazione della Cgil per evitare il licenziamento senza ammortizzatori sociali dei lavoratori dello storico marchio ora di un'azienda svizzera: unica alternativa ai dipendenti è trasferirsi in un'altra città. Il giallo dell'incendio di settembre