Inchiesta (7): le spese del Coni che vanno tagliate

Cala il sipario sulle Olimpiadi ma in casa Coni resta il problema delle spese eccessive sostenute dal motore dello sport italiano.

La circolare 134 spedita prima di Londra 2012 dal segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, aveva sottolineato come le riduzioni di costi varate nel 2008 non bastassero più. La forbice deve essere più ampia, anche perché l'anno scorso il comitato olimpico ha faticato molto a far quadrare i conti. Il presidente uscente Gianni Petrucci ha presentato ricavi per 462 milioni di cui 448 in contributi statali con un risultato negativo di 18 milioni di euro e in futuro le cifre diminuiranno.

Dove sarà necessiario tagliare con più urgenza? Proprio la circolare 134 detta alcune raccomandazioni. I presidenti delle 45 federazioni sportive affiliate dovranno accontentarsi di un gettone giornaliero lordo massimo di 130 euro e per non più di 240 giorni all'anno. Somme distanti da quelle attualmente percepite da molte figure di vertice dello sport italiano. Come riferito dall'Espresso poi spese, rimborsi e consulenze dubbie del Coni e delle federazioni sono al vaglio della sezione della Corte dei Conti che ha il compito di vigilare sugli enti pubblici.
 
Nella lista è inclusa Coni Servizi, la struttura che avrebbe dovuto risolvere la crisi finanziaria del Coni. Il tracollo è stato evitato scaricando molti costi sulle federazioni, ma pesano ancora gli oltre 5 milioni spesi dalla spa per perizie, consulenze e prestazioni professionali non meglio identificate oltre a 10 milioni messi nel calderone alla voce "altri costi per servizi". Costi di una struttura che i servizi dovrebbe venderli e invece ricava solo 4 milioni contro i 10 spesi. Per tutto il 2012 il Coni inoltre sosterrà la spa con contributi per 138 milioni di euro. Un dato negativo e in crescita rispetto ai 134 milioni versati nel 2011. E in parallelo 141 lavoratori del Coni, come sottolineato dai vertici del sindacato Ugl a Primocanale Sport, attendono ancora di sapere la loro collocazione futura. A tutela delle garanzie di questi soggetti è nato il Comitato 5 febbraio.