Cronaca

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Scoppio di una bombola di ossigeno ieri presso la camera iperbarica di Massa. Nell'esplosione è rimasta gravemente ustionata una donna di 31 anni, di Sarzana, tecnico che stava effettuando un controllo.


La procura di Massa Carrara ha aperto un'inchiesta per risalire alle cause dello scoppio, l'area esterna al centro iperbarico è sotto sequestro penale mentre l'intera struttura è chiusa perché inutilizzabile. La procura coordina indagini di carabinieri, vigili del fuoco e ispettorato del lavoro.

Gli accertamenti degli inquirenti hanno finora ricostruito che l'esplosione è avvenuta in un gabbiotto esterno al centro, dove è collocato un gruppo di bombole di ossigeno collegato da un sistema di tubi ad un secondo gruppo di bombole, che si trova invece all'interno della camera iperbarica. Pare che il centro di Massa sia l'unico in cui il rifornimento di ossigeno, dal gruppo di bombole esterno a quello interno, avvenga ancora manualmente.

E' stato proprio per compiere questa operazione, in previsione dell'arrivo di un paziente al centro iperbarico, che la donna si è recata nel gabbiotto. Secondo una ricostruzione provvisoria dell'incidente, sembra che uno dei tubi si sia staccato durante questo intervento manuale, provocando una fiammata e facendo fuoriuscire l'ossigeno liquido. La trentunenne ha reagito d'istinto opponendo le mani e le braccia al fuoco.

Rispetto a ieri, sembrano migliorate le sue condizioni fisiche: il tecnico non è in pericolo di vita e le sue condizioni si sono stabilizzate nella notte dopo che nei momenti dopo l'emergenza ha avuto anche un arresto cardiaco tanto da far temere i sanitari per un aggravamento. Ora la donna deve guarire da ustioni di terzo grado su braccia, torace e gambe