Politica

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Parlamentari liguri a caccia di riconferma a Roma, e i movimenti sono un’occasione ghiotta per rifarsi una verginità. Tra questi c’è “Fermare il declino”, il movimento fondato da Oscar Giannino nato per combattere la pressione fiscale, lo Stato che non paga i debiti e gli sprechi della casta: normale che storcano il caso se si avvicina un politico di lungo corso. “Per trovare un posto dove ricandidarsi”, aggiungono i malpensanti.
 
Il politico in questione è il senatore Enrico Musso, eletto nel Pdl, oggi nel gruppo misto, consigliere comunale liberale negli anni’80, già due volte candidato sindaco: una volta per il centrodestra, una volta da indipendente. “Non abbiamo niente contro Musso, ma il passaggio è spudorato”, attacca un esponente genovese del movimento, che ha anche minacciato le dimissioni. “Un riciclo politico”, rincarano altri.

Nel coordinamento di “Fermare il declino” c’è Marco Beltrami, mente della campagna elettorale di Musso cha dal canto suo ha partecipato a molti degli incontri del Movimento.  Dal senatore genovese arriva un secco “no comment”, pur lasciando intendere che non vuole ricandidarsi, ma il sospetto che dalla fondazione “Oltremare” sia partita la scalata a “Fermare il declino” appare legittimo. Il problema in realtà è nazionale.
 
Anche in altre regioni numerosi politici si sono avvicinati al movimento, che ora dovrà fare una scelta: restare duro e puro e respingere le avances dei politici o approfittare della loro esperienza e magari, un domani, dei loro voti?