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L'eco delle dichiarazioni del Capo della Polizia, Antonio Manganelli - che aveva annunciato "risposte, se possibile ancora più clamorose" alle inchieste sul Calcioscommesse – non si è ancora placato, ma viene placato dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete.


"Non so nel dettaglio a cosa si riferisca Manganelli - ha dichiarato Abete - ma é noto che ci sono filoni sul calcioscommesse ancora aperti alle Procure di Bari e Cremona. Noi invitiamo tutti alla prudenza, è presto per dare giudizi. Aspettiamo gli atti."


Gli atti sono quelli di Cremona, che permetteranno alla Procura federale di chiudere le situazioni pendenti ormai da mesi: la questione del vice capitano laziale, Stefano Mauri, e dell'ex genoano Omar Milanetto, entrambi arrestati a fine maggio, e dai cui dipendono le sorti di Lazio e Genoa.


Bisognerà invece attendere meno per ricevere gli atti dalla procura pugliese: il filone relativo alle partite del Bari della stagione della promozione in Serie A sta infatti per essere esaurito. Una ventina i calciatori biancorossi, tra cui l'interista Andrea Ranocchia, indagati dai pm baresi. Con l'allora tecnico, Antonio Conte, sentito come persona informata dei fatti.


L'inchiesta napoletana è già stata chiusa e, negli uffici di via Po, non dovrebbe arrivare nuovo materiale a riguardo. Entro fine mese dovrebbero scattare i deferimenti per Gianello e il Napoli che, per responsabilità oggettiva, potrebbe, incappare in un'ammenda e, forse, anche in una penalizzazione. Rischiano l'omessa denuncia, invece, i calciatori partenopei Paolo Cannavaro e Gianluca Grava e lo juventino Fabio Quagliarella, che non avrebbero denunciato la proposta illecita dell'ex compagno.