Politica

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Gentile avvocato Anna Maria Panfili e gentile direttore Mario Paternostro,

Rispondo dopo due giorni alle osservazioni molto pertinenti e piene di contenuti svolte a Primocanale nella trasmissione Shanghai dove ero ospite.

Sono all'inizio della mia campagna elettorale e non amo entrare su temi che non conosco a fondo.  Preferisco, a volte, tacere e documentarmi su temi  che mi appassionano e che considero prioritari per il nostro Paese e per i cittadini. Quando si ascolta, poi, una persona come l’avvocato Panfili parlare non si può che prestare la massima attenzione e vedere come si può aderire alle sue legittime richieste. Il programma, dunque è imperniato su quattro capitoli: famiglia, giovani, donne e lavoro. E fondato su una serie di misure fiscali. In particolare i temi relativi alla famiglia analizzati dalla Lista “Con Monti per l’Italia” sono i seguenti: Imu, maternità,  asili nido, assistenza sanitaria e sociale.

Una delle sue richieste, il "fattore famiglia",  è all’attenzione del presidente Monti che sarebbe favorevole a sperimentarla su alcuni punti da definire. Personalmente sono più che convinto che 10/20/30 mila euro all’anno siano un importo ben differente se una persona vive da sola o se deve mantenere uno o più figli.
In ogni caso provo anche a darle alcune risposte sui temi che finora sono comunque alla nostra attenzione.

IMU
Non tutti ricordano che l'Imu è stata introdotta da Silvio Berlusconi in sostituzione dell'Ici. Furbescamente il Cavaliere aveva solo rimandato dell’imposta al 2014 dopo la teorica fine del suo mandato. Proprio per scaricare sul Governo successivo l’impopolarità di questa misura. Ed è proprio per questi provvedimenti scellerati che il Paese ha rischiato la bancarotta! Togliere l'Imu significherebbe creare un buco di 24 miliardi e si renderebbe impossibile iniziare un taglio sulle tasse dei lavoratori e sulle imprese, quelle utili al sostentamento delle famiglie italiane.  Sull'Imu ci sono state delle mistificazioni a scopo elettorale dunque diciamo come stanno le cose davvero: solo il 20.8% del gettito prodotto pari a 3.8 miliardi dell'Imu proviene dalle prime case.
Ma l'Imu sulle prime case è più equa e progressiva. Per il 75% dei proprietari di prima casa l'Imu costerà meno dell'Ici. Inoltre, come primo segnale di rispetto verso le famiglie proprio il Governo Monti ha introdotto una detrazione CHE NON ERA PREVISTA NELL'ICI DI 50 EURO per ogni figlio a carico. Sull'Imu comunque si ritiene che si possa fare di più specialmente per le fasce più deboli e possiamo provare a proporre nuove modifiche che verranno valutate. C’è anche la convinzione che l’Imu vada rivista, con una revisione sulla prima casa e sulle abitazioni in comodato ai figli.

MATERNITA’
Bisogna dare atto al Governo Monti di aver introdotto norme nel tentativo di fermare l’odioso meccanismo dei licenziamenti forzati per maternità, spesso mascherati con lettere di dimissioni in bianco che le donne sono costrette a firmare quando vengono assunte. Nulla di più vergognoso per un Paese civile che vuole allinearsi con gli standard europei.
Per questo si deve notare che nella riforma del lavoro è stato esteso il periodo da 1 a 3 anni sottoposto al controllo del Ministro del lavoro: durante questo periodo sarà analizzata ogni lettera di dimissioni non solo per il periodo di gravidanza ma anche per la maternità  E sempre nella riforma del lavoro, magari non pubblicizzato e promosso al termine del periodo di congedo maternità le madri lavoratrici possono acquistare servizi di baby sitting nella rete pubblica e privata.

PROPOSTA ASILI NIDO
Trenta mila nuovi posti asilo nido ogni anno per prossimi 5 anni. Si tratta di un aumento complessivo di spesa di 213 milioni di euro l'anno, ovvero per il primo anno un incremento del 17.7% sulla spesa attuale che potrebbe nello spazio di una sola legislatura RADDOPPIARE i posti disponibili attualmente.

PROPOSTA ASSISTENZA SANITARIA E SOCIALE
In Italia una donna di oltre 65 anni su due vive da sola. Spesso riceve un'assistenza precaria e inadeguata, non per mancanza di fondi ma per L'ASSENZA DI COORDINAMENTO FRA ASL E COMUNI. Le cure di cui hanno bisogno una persona di 70 anni che vive da sola e una di 80 anni che ha una malattia terminale, non possono essere sovrapposte, spesso neanche determinate a priori. Per questo è necessario che ASSISETENZA SANITARIA E SOCIALE SIANO COORDINATE E DECISE ALL'INTERNO DELLO STESSO ORGANO COME ACCADE NEI PAESI SCANDINAVI E IN ITALIA SOLO IN VENETO. Questa integrazione permetterebbe, fra le altre cose, di aumentare e rendere più efficace l'assistenza domiciliare per anziani e malati.

Questi sono alcuni punti che ho affrontato con il nostro movimento, sono naturalmente disponibile a proporre anche altre iniziative che devono trovare ovviamente le opportune coperture ma che devono anche mantenere vivo nel Paese il rispetto delle famiglie nelle quali crediamo fortemente.

Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e invio cordiali saluti

Maurizio Rossi
*Capolista Senato Lista Monti