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Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, è morto questa sera.

Il Presidente della Sampdoria era da tempo malato ma aveva combattuto tenacemente e fino all'ultimo non aveva rinunciato ai propri impegni.

Succeduto alla guida della Erg dopo la morte del padre Edoardo nel 1963, ne aveva seguito lo sviluppo e la crescita nel mondo della raffinazione dei prodotti petroliferi. Due volte Presidente degli Industriali genovesi, aveva ricevuto anche qualche delusione dalla città come la bocciatura del Progetto Viva Genova e la mancata elezione alla Camera, nelle file del Pri, nel 1992.

Dopo essere stato sponsor della Sampdoria d'oro di Paolo Mantovani era diventato Presidente, in modo rocambolesco, nel 2002. Subito la promozione in serie A, l'assestamento, il quinto posto nel 2005, l'arrivo di Cassano e Pazzini, la finale di Coppa Italia e poi la conquista del preliminare di Champions. Il giocattolo si ruppe dopo l'eliminazione con il Werder Brema e la lite con conseguente addio di Cassano: la Sampdoria finisce in serie B e Riccardo Garrone, la cui salute comincia ad essere claudicante, lascia sempre più spazio al figlio Edoardo.

Ancora l'anno scorso spesso era salito a Bogliasco per incitare la squadra o a Marassi per seguire le gare interne. Poi le condizioni di salute sono peggiorate e, ora, il decesso.