La trasmigrazione in aula rossa, non è il titolo di un film ma quello che è andato in scena negli ultimi mesi in via Garibaldi. In queste settimane abbiamo assistito a un via vai intenso, soprattutto dal centrodestra al centrosinistra. Ma ovviamente anche viceversa.
La maggioranza si è svuotata
Il Gruppo Misto, che inizialmente era composto dalla sola Cristina Lodi, passata dal Pd ad Azione, si è incrementato fino a diventare tra i gruppi consiliari più numerosi. A raggiungere Lodi, prima delle Regionali, la presidente di Italia Viva Genova Arianna Viscogliosi (dopo l'indicazione del suo partito di entrare a far parte della coalizione di centrosinistra, anche a livello nazionale, su input di Matteo Renzi ndr), a seguire hanno lasciato la maggioranza Paolo Gozzi (Vince Genova), l'ex forzista Stefano Costa, e ultimo, solo in ordine di tempo, l'ex di Vince Genova Chicco Veroli (oggi candidato con Silvia Salis ndr). Anche Tiziana Lazzari, che aveva già lasciato il consiglio comunale, è passata dal centrodestra ai progressisti, con cui è candidata alle prossime Comunali. A cambiare partito, rimanendo comunque in maggioranza, anche Umberto Lo Grasso e Federico Bertorello (dalla Lega a Vince Genova). Numeri alla mano, in consiglio comunale si è ridotta la forbice che ha sempre consentito al centrodestra di avere la maggioranza. Nel frattempo, proprio nelle scorse ore, Barbara Grosso, già assessore alla Cultura e consulente del Comune, ha affidato alla propria pagina social il commiato alla politica. "Non mi ricandiderò alle prossime elezioni, ma il ricordo di questo viaggio, con tutte le sue emozioni, sarà sempre con me" ha scritto Grosso su Facebook. Una voce, tutta da confermare, racconterebbe di un lavoro dietro le quinte di Grosso alla candidatura di Lazzari, anche grazie al loro rapporto personale.
Il Piciocchi deluso ma che non si sente abbandonato
Cambi in corsa che sono stati commentati, duramente, dal candidato del centrodestra, nonché vicesindaco reggente, Pietro Piciocchi. "Le persone che sono andate dall'altra parte hanno lasciato i partiti, preferisco non commentare, però se la mettiamo sul piano personale sono ferito e deluso, non faccio nomi e cognomi - non nasconde la propria amarezza Pietro Piciocchi -. Quando con alcune persone fino a poche settimane fa facevamo progetti, condividevamo visione di città e ci riconoscevamo stima e senza nemmeno ricevere una comunicazione leggo sul giornale determinate scelte, ecco umanamente ci rimango male, anche se fa parte di questo lavoro". Le definisce "mosse di opportunismo basate su presunzioni", Pietro Piciocchi, che non nasconde la sua delusione. "Sono inoltre mosse basate anche su previsioni di quelli che potrebbero essere gli esiti elettorali (che non saranno così), però io vado avanti" ha incalzato il candidato del centrodestra. Dagli abbandoni in corsa alla presunta "flebile" presenza dei partiti a sostegno dell'avvocato genovese. Una sensazione che Piciocchi si sente di rimandare al mittente, nonostante al momento non sembri decollare un'immagine di grande unione sul territorio. "Io mi sento molto sostenuto da tantissime persone che non sono solo i partiti, mi emoziona per esempio che mi fermino per strada, persone che non conosco e che mi incoraggiano dicendomi di andare avanti, che sono con me - racconta Pietro Piciocchi -. Insomma, è questo ciò che mi sostiene, io voglio essere un sindaco per la gente, non del palazzo". Arriva infine la stoccata finale agli ex amici: "C'è un mondo di dentro con operazioni di bassa politica, io voglio costruire la mia città con il mondo di fuori".

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IL COMMENTO
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