Nel nostro Paese la famiglia ha confermato sul campo di essere insostituibile capitale
sociale, incessante generatore di bene comune e preziosa risorsa di coesione sociale
e di solidarietà, nonostante la recente crisi globale che ha colpito l’Italia in modo particolare.
Troppo lunga è però la crisi, troppo deboli i sostegni alla famiglia da parte della società e della politica: così molti nuclei familiari, quasi “sotto attacco”, rischiano oggi di logorarsi definitivamente.
Occorre quindi che la società, la politica, il sistema economico costruiscano una nuova Alleanza con la famiglia, per promuoverla e sostenerla, per valorizzarla non solo come ammortizzatore sociale, ma soprattutto come motore di sviluppo e di ripresa, e come irrinunciabile luogo di mediazione e di scambio di solidarietà tra i sessi e le generazioni.
È in gioco la tenuta complessiva del nostro sistema sociale. Al Paese servono urgenti e innovative politiche familiari, capaci di valorizzare la famiglia con una concreta e coerente attuazione del principio di sussidiarietà: politiche promozionali, sostegno
alla qualità relazionale dei nuclei familiari’, ascolto, promozione e collaborazione con l’associazionismo familiare.
Questo chiediamo a chi si candida al governo del Paese per i prossimi cinque anni.
Questo valutiamo nei programmi elettorali.
Questo verificheremo puntualmente nell’azione del governo e del Parlamento.
I “Sì alla famiglia” presentati in questa Piattaforma costituiscono la nostra bussola
per la costruzione di un’Italia più “a misura di famiglia”, quindi più umana, solidale, capace di restituire fiducia e speranza al nostro Paese.
1 Cittadinanza e centralità della famiglia.
La cittadinanza della famiglia si radica nel disegno complessivo della nostra Costituzione, che affida la costruzione del bene comune ad ogni attore sociale, a partire dai singoli cittadini, passando per i corpi intermedi fino alle più alte istituzioni dello Stato. La responsabilità e l’assunzione di diritti e doveri di reciprocità e di solidarietà sono legge fondativa e dinamica irrinunciabile dell’esperienza familiare, di quella “società naturale” che la Costituzione riconosce “fondata sul matrimonio” (art. 29), cui attribuisce specifici compiti di rispetto e reciprocità tra i coniugi, di responsabilità educativa verso le nuove generazioni, di costruzione dei legami di solidarietà intergenerazionali.
Quindi è la famiglia costruita su un progetto di vita, amore e cura reciproca tra un uomo e una donna, aperta alla genitorialità, fondata su un esplicito impegno pubblico quale è il matrimonio, ad essere una risorsa insostituibile per la costruzione di un Paese più moderno, più solidale, più accogliente, più capace di uscire dalla crisi.
Non si potrà costruire un futuro migliore per il Paese senza l’azione di famiglie socialmente responsabili, e senza politiche capaci di promuovere e valorizzare il protagonismo pubblico della famiglia, la sua cittadinanza attiva.
Alle famiglie non servono elemosine, né interventi assistenziali, né ciambelle di salvataggio: serve invece con urgenza un coraggioso investimento su chi genera il capitale
umano e sociale del nostro Paese.
La centralità della famiglia nello sviluppo del nostro Paese passa soprattutto attraverso tre questioni decisive: l’equità fiscale
sui carichi familiari; il concreto finanziamento delle politiche familiari; la valutazione
di impatto familiare.
a) Da questa legislatura ci attendiamo finalmente l’applicazione del principio costituzionale dell’articolo 53 (equità fiscale secondo la capacità contributiva,
quindi misurando in modo appropriato i carichi familiari), attuabile attraverso l’applicazione del FattoreFamiglia, che propone di alleggerire
la pressione fiscale sulle famiglie attraverso una congrua no tax area familiare
b) La costruzione di serie politiche familiari esige oggi la scelta strategica di investire risorse certe nel lungo periodo, uscendo dalla logica dei “micro-interventi”, poco finanziati o una tantum. Occorre sanare lo spread tra le risorse per le politiche
familiari italiane rispetto agli altri Paesi europei.
L’inverno demografico del nostro Paese è il primo ostacolo allo sviluppo e al futuro del
Paese. Occorre un investimento strategico in sostegni economici diretti alla maternità
e in nuovi servizi di sostegno per l’armonizzazione famiglia-lavoro, per rilanciare la
natalità nel nostro Paese, consentendo ai coniugi di avere il numero di figli desiderato.
Particolare attenzione dovrà inoltre essere dedicata anche alle politiche previdenziali di sostegno alla maternità e alla cura dei figli, incentivando altresì l’accoglienza familiare adottiva ed affidataria. Decisivo sarà anche il rafforzamento di politiche mirate di inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, insieme ad una politica abitativa promozionale nei confronti delle famiglie in formazione, capace di sostenere progetti di stabilità coniugale e di genitorialità.
Confermiamo l’estrema urgenza di promuovere la tutela assoluta della vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, esercitando in ogni ambito della società, - in famiglia, nei servizi socio-sanitari, nella società civile, nel mondo del lavoro - una decisa “preferenza per la nascita”, nella prospettiva della tutela sociale della maternità garantita dalla Costituzione (art. 31), che deve tornare ad essere obiettivo prioritario dei servizi socio-sanitari operanti in questo ambito, e dei consultori in particolare. Servizi, questi ultimi, che esigono oggi una decisa ridefinizione organizzativa ed operativa, più integrata e relazionale. Occorre rilanciare con forza la costruzione di un nuovo sistema di welfare plurale e coordinato, sussidiario e solidale, che metta al centro la persona e la famiglia, attraverso forme dirette e strutturate di raccordo, integrazione e collaborazione tra la rete formale del servizio pubblico e la rete informale dell’associazionismo familiare e del volontariato, anche
attraverso procedure di accreditamento socio-sanitario.
3 Vita, natalità, giovani
Chiediamo che nel prossimo quinquennio “un punto di Pil in più per la famiglia” sia
l’obiettivo concreto per il bilancio delle politiche familiari del nostro Paese. Strumento privilegiato per tale obiettivo è la costituzione di un Fondo permanente per la famiglia.
c) La valutazione di impatto familiare (VIF) deve garantire che per ogni provvedimento agito siano valutate ex ante le conseguenze dirette e
indirette sulle concrete condizioni di vita delle famiglie.
La centralità della famiglia nelle scelte politiche per il futuro del Paese potrà avvalersi del Piano nazionale per la famiglia.
Lo sviluppo e la ripresa del sistema Paese saranno solidi e permanenti solo se poggeranno le proprie basi su un aumento dell’occupazione e un miglioramento della sua qualità: un lavoro stabile, pagato equamente, flessibile “a favore di famiglia”, che liberi competenze e creatività. Sono urgenti in particolare un Piano straordinario di sostegno al lavoro dei giovani; un Piano straordinario di sostegno alla condizione lavorativa e familiare delle donne.
4 Lavoro.
L’attuale modello di welfare nel nostro
Paese è spesso ancora riparatorio
e assistenziale, troppo
dipendente da un sistema istituzionale che
mette al centro l’intervento pubblico diretto.
Occorre invece promuovere e valorizzare il
protagonismo delle persone e della società civile, nella costruzione di un modello di welfare che dovrà essere sempre più locale, plurale, promozionale e preventivo.
Per questo è sempre più urgente ricostruire un’alleanza tra famiglia, scuola e tutti gli altri attori sociali che hanno responsabilità educative verso le nuove generazioni. Questa alleanza trova il suo naturale sviluppo a partire dalle singole unità scolastiche, chiamate
all’autonomia e responsabili della costruzione di progetti formativi ed educativi condivisi con tutti gli attori sociali del territorio.
La libertà di educare è insomma sfida che interpella tutta la scuola pubblica, nelle sue articolazioni
statali e paritarie, da considerare di pari dignità e titolarità. La presenza di un’offerta formativa
“libera”, a gestione non statale, da parte di soggetti di società civile, è in questo senso fattore di positivo
e virtuoso confronto, all’interno di un sistema formativo policentrico, plurale, integrato fra
scuola ed extrascuola. Occorrono quindi politiche di reale parità, che non si contrappongono al sistema
a gestione statale: unica è la scuola pubblica, e la diversità di enti gestori è ricchezza e valore
per tutti.
6 Scuola.
A questo riguardo tre sono le priorità operative:
- il sostegno alle persone fragili e non autosufficienti,
all’interno delle loro reti familiari.
- il contrasto alla povertà.
- da ultimo, il grande tema dell’integrazione
Q uesta Piattaforma raccoglie le richieste/proposte delle associazioni familiari al nuovo governo ed al nuovo Parlamento sui temi che maggiormente incrociano la vita delle famiglie. Le richieste vengono poste ai candidati perché su esse si impegnino con una scelta che diventa anche discriminante delle
scelte degli elettori. Per questo i candidati che si riconoscono nel documento del Forum comunicano la propria adesione con una mail indirizzata a . L’elenco formato da queste adesioni sarà disponibile nel sito del Forum www.forumfamiglie.org) e nell’immediatezza delle elezioni sarà oggetto di comunicazione
a mezzo stampa perché il criterio della consonanza sui “valori non negoziabili” possa diventare criterio di voto.
Nel momento in cui i candidati inviano la loro adesione riceveranno, sempre via mail, un logo specifico che potranno utilizzare nella realizzazione del materiale di propaganda on line o cartaceo. Il Forum si impegna a contattare i candidati risultati effettivamente eletti per sostenere e verificare insieme
l’attuazione di punti della Piattaforma da loro sottoscritta.
*FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI
Politica
Il Manifesto delle Famiglie
7 minuti e 52 secondi di lettura
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