A distanza di 14 mesi dalla tragedia che ha colpito la zona del Fereggiano e di Marassi a Genova (era il 4 novembre 2011) l'ex sindaco, Marta Vincenzi, risulta indagata dalla Procura per i reati di calunnia e falso in concorso nell'ambito dell'inchiesta avviata sulla base delle carte che sarebbero state falsificate da parte di dirigenti e funzionari di Tursi per quanto riguarda i tempi delle segnalazioni dell'allerta.
Nell'ottobre scorso, per questa inchiesta, cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati dal procuratore aggiunto di Genova, Vincenzo Scolastico, e dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà con l'ipotesi di reato di falso.
Tra gli indagati Sandro Gambelli, dirigente del settore della Protezione Civile e della pubblica incolunità del Comune di Genova, e l'ex assessore comunale alla Protezione Civile Francesco Scidone.
Per tutti l'ipotesi di reato è quella di concorso in falso e calunnia.
Secondo le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico e dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà, alcuni documenti sarebbero stati falsificati per giustificare una "limitata capacità d'intervento".
Nell' ordinanza del gip fu messa in evidenza "una clamorosa discrasia tra gli accadimenti reali, come sentito da testimoni e dalle immagini acquisite, e quanto rappresentato in alcuni atti trasmessi alla Procura dal Comune di Genova".
Nei bollettini che sarebbero stati falsificati, il livello del Fereggiano alle 12 del 4 novembre 2011 è indicato come al di sotto della linea gialla (quella di attenzione), mentre le precipitazioni vengono indicate come 'intense' (e non come nubifragio).
Da testimonianze e filmati (l'intervista a Primocanale) emergerebbe invece che alle 12 il livello del rio Fereggiano era già gravemente allarmante, oltre il colore rosso.
Nel verbale stilato dai funzionari dell'amministrazione comunale fu sostenuta, in pratica, la tesi della 'bomba d'acquà improvvisa.
Secondo quanto sostiene l'accusa, invece, l'onda di piena sarebbe avvenuta alle 12,53 e non alle 12,15 come scritto nel verbale.
Si tratta di una discrepanza di oltre mezz'ora tra i dati contenuti nel documento, che per questo sarebbe stato falsificato, e quelli emersi dall'indagine.
Tra l'altro, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla fabbricazione, nel documento si asserisce che un volontario a quell'ora è sulle rive del Fereggiano a monitorare la situazione. Invece a quell'ora il funzionario era da tutt'altra parte
Era il 29 ottobre 2012 quando la Procura decise di acquisire anche le registrazioni dell'intervista a Primocanale, all'ex sindaco, la mattina dell'alluvione.
Sempre il 29 ottobre era stato interrogato l'ex assessore alla Protezione Civile del Comune, Francesco Scidone.
"Racconterò ai magistrati la mia verità" aveva dichiarato Marta Vincenzi quel giorno.
E a tre mesi da quelle parole, anche lei entra nel registro degli indagati.
Politica
Alluvione 2011, Marta Vincenzi indagata per calunnia e falso in concorso
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