Politica

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Dalle otto di sera all’una di notte: è durato 5 ore il direttivo genovese del Partito democratico. Una riunione fiume per analizzare il voto dopo la scoppola delle politiche e la doccia fredda del successo del Movimento 5 stelle. Nessuna resa dei conti da parte dei renziani, ma qualcuno si toglie un sassolino dalla scarpa, come l’ex segretario genovese Viktor Rasetto. Alla fine si approva un documento da sottoporre al segretario nazionale Pierluigi Bersani. 

Genova dice la sua mentre a Roma si svolge il direttivo nazionale. Pierluigi Bersani apre il suo intervento con un’analisi del voto e fa autocritica per il successo del Movimento 5 stelle. Dialogo con Monti, mentre “Non stiamo corteggiando Grillo, deve scegliere cosa vuole fare”, e poi elenca i punti del cambiamento. Idealmente il programma di un possibile governo Bersani – Grillo. 

Anche da Genova sono arrivate proposte sulle poche cose da fare prima di tornare al voto: "Legge elettorale, taglio dei costi della politica, conflitto d'interesse, legge anticorruzione, riduzione delle spede militari, rimborso dei crediti della aziende nei confronti dello Stato, interventi per l'occupazione, esenzione dall'Imu sulla la prima casa", elenca Giorgio Guerello, presidente del Consiglio comunale e mebro del direttivo del partito.

Per il momento Beppe Grillo continua a dire “no” a qualunque accordo. Per il Pd le opzioni si assottigliano, ma da Genova arriva un paletto: niente accordi con il Pdl. Una linea espressa anche dal segretario nazionale, che nel suo intervento ha detto di non ritenere praticabili accordi di governo tra il Pd e il centrodestra di Berlusconi.