Politica

1 minuto e 20 secondi di lettura
La direzione è stata deludente. Le ragioni della sconfitta potevano essere analizzate in modo più convincente. Penso che ora ci voglia coraggio”.

In una intervista a Primocanale non usa mezzi termini Raffaella Paita, assessore regionale alle infrastrutture, per criticare il suo partito, il PD, per come ha affrontato il pre e il post elezioni.

Quello che non va è chiaro: il partito non ha capito il malessere che c’era e si è lacerato con un atteggiamento fatto di correnti che hanno guardato all’interno del partito e poco all’esterno. Per questo i cittadini ci hanno detto che non volevano Berlusconi, ma anche noi eravamo inadeguati”.

I giovani turchi del PD dicono Bersani o elezioni? “La direzione ha avuto un suo momento di sintesi. Prima il tentativo di un governo Bersani che consenta di affrontare alcune questioni. Però poi non dovesse essere il tentativo vincente, Napolitano cercherà di fare in modo che il paese abbia un governo, magari anche tecnico, che ci consenta di avere stabilità.

E sul futuro Lella Paita non ha dubbi: “E’ chiaro che renzi è la prospettiva più solida e convincente per il futuro di questo paese
. La figura di Renzi è capace di coniugare innovazione e speranze. Non mi sono pentita di non averlo sostenuto alle primarie perché sono responsabile delle mie scelte. Mi dispiace però di non aver avuto all’interno del mio partito la capacità di far capire che anche se aveva vinto Bersani dovevamo costituire un tandem vero e proprio”.