
E’ la reazione dell’ex-parlamentare Pdl che la procura di Imperia ha iscritto nel registro degli indagati per abuso edilizio e finanziamento illecito ai partiti. Secondo l'accusa, vi sarebbero state irregolarità su lavori di ristrutturazione di villa Giuseppina, la villa di Scajola, per i quali peraltro aveva presentato a suo tempo una richiesta di sanatoria.
La polizia postale, esibendo un mandato di cattura a firma del sostituto procuratore Bogliolo, ha effettuato perquisizioni sia presso il suo studio di via Matteotti che nella residenza di famiglia dove li ha accolti la suocera, ottantatreenne, mentre l’ex-ministro si trova attualmente a Roma per seguire il voto per il Presidente della Repubblica. Nell’ambito della stessa inchiesta è stato ascoltato anche l'ex vicesindaco e assessore all'Edilizia, Gianfranco Gaggero.
"L'ipotesi fantasiosa da parte della procura – continua Scajola - è che i pagamenti per la ristrutturazione della nostra abitazione negli ultimi dieci anni sarebbero inferiori al valore effettivo, con conseguente accusa di ipotetico finanziamento illecito. Insomma, avrei pagato meno i lavori effettuati nel tempo. Confermo, al contrario, che tutto ciò che è stato fatto è avvenuto nell'assoluta regolarità e nella certosina fatturazione delle opere eseguite”. Insomma, Scajola afferma di non temere nulla anche se – ammette lui stesso - oggi per l'ingiustizia manifesta con la quale si attua una persecuzione, un altro colpo al cuore l'ho accusato".
IL COMMENTO
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