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“Se qualcuno prenderà i fucili non stupiamoci, la situazione è esplosiva”: parola di Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto all’Università di Genova vicino al Movimento 5 stelle. Becchi punta il dito contro la crisi economica, ma anche contro quello che definisce “il rischio della dittatura della maggioranza”. “Difficile dire dove si potrebbe arrivare”, sottolinea lui.

Parole a pochi giorni dall’attentato di fronte a Palazzo Chigi. Un episodio che secondo il professore genovese ha aiutato il governo Letta.” Nessuna tesi complottista - precisa lui – però ci sono alcuni elementi curiosi, ed è un dato di fatto che dopo la sparatoria il Pd si è ricompattato e ha votato la fiducia”.

Parole destinate a far esplodere la polemica, e la risposta alle parole di Becchi non si fano aspettare: “Discorsi che possono andare bene al bar, Becchi tenta di farsi pubblicità con queste sparate. Questo è il peggio che possa fare un intellettuale, solo una sociologia d’accatto può collegare malessere sociale e rivolta armata. Queste parole rischiano di essere una miccia”, attacca il filosofo Simone Regazzoni.

In serata la presa di distanza del movimento, con una nota postata sul blog di Beppe Grillo nella quale deputati e senatori prendono le distanze dalle parole del professore genovese.