
Gli ambientalisti denunciano che "da allora nonostante le pressanti richieste dei parenti, dei cittadini, delle associazioni nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il luogo che resta nelle identiche condizioni del 2011 pronto ad intrappolare altre persone alla prossima alluvione. Sarebbe bastata" dice Andrea Agostini di Legambiente "una porta per salvare la vita di quelle persone bloccate e uccise da una vera e propria trappola. L\\\'Amministrazione prevede opere molto dispendiose indebitandosi per molti milioni di euro, ritenendo che in futuro possano ridurre il rischio nella valle del Fereggiano."
Marco Costa papà di Sabrina Costa uccisa tralla tragica esondazione sottolinea che servono i milioni per i piani di bacino ma anche una manuntenzione minuta fondamentale: “Occorre provvedere alla manutenzione di quei punti per cui non servono milioni di investimento ma che nella dinamica dell’esondazione potrebbero rivelarsi decisive e letali."
IL COMMENTO
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