Si è aperta con un minuto di silenzio la manifestazione di solidarietà dopo l'incidente al porto di Genova. In piazza Matteotti si sono radunate migliaia di persone. Per 15 minuti, dalle 11 alle 11.15 tutta la città si è fermata: chiuse banche, negozi, supermercati.
Sospese le attività nelle scuole e all'università. I primi ad arrivare in piazza sono stati gli operai delle Riparazioni navali, seguiti da quelli di Fincantieri e dai camalli del porto. Presenti i rappresentanti delle istituzioni civili e militari. Le orazioni saranno tenute dal sindaco Marco Doria, da Ivano Bosco segretario della Cgil e dal responsabile dei cappellani del lavoro, mons. Molinari.
E proprio sul discorso di mons. Molinari è scattata l’accesa contestazione degli operai “Fronte del porto”. “Ieri i sindacati volevano che lavorassimo in porto tra le vittime, noi abbiamo chiesto di scioperare fino alle 13. Non si può lavorare mentre i vigili del fuoco ripescavano le vittime. Ogni giorno noi non andiamo a lavorare ma a farci massacrare”, legge poi uno degli operai in una lettera, prendendo il microfono dal quale poco prima hanno parlato le istituzioni.
“Noi non dimentichiamo”, dicono tra gli applausi e, in chiusura: “Grazie a tutti, adesso purtroppo dobbiamo andare a lavorare”. Tra i presenti, in fondo alla piazza, anche Stefano Messina, l’armatore della Jolly Nero.
cronaca
Tragedia in porto, in piazza Matteotti il lutto di Genova per le vittime
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