cronaca

1 minuto e 1 secondo di lettura
 “Condanniamo in modo forte questo gesto vile e disonesto che non trova peraltro nessun fondamento economico: un defibrillatore non può essere venduto”. Con queste parole, Ivan Mangone, General Manager di Progetti Srl interviene sul furto dei defibrillatori a Sanremo.

L'ultimo apparecchio sottratto lunedì in via Palma era infatti stato prodotto dell'azienda torinese e donato dall'associazione 'Mantieni il ritmo del cuore' al Comune matuziano lo scorso 17 aprile.

“Il defibrillatore non può essere rivenduto in quanto tracciato e registrato presso il sistema d'emergenza 118 oltre che alle forze dell'ordine. La nostra azienda, inoltre – ha commentato Mangone in un comunicato ufficiale – in qualità di produttore del dispositivo ha aperto una procedura interna con comunicazione del fatto ai propri agenti sul territorio nazionale ed estero, rendendo impossibile non soltanto la vendita del dispositivo rubato e tracciato con un numero seriale, ma qualsiasi attività di service sul dispositivo stesso, che risulterebbe bloccata, rendendo quindi inutilizzabile il defibrillatore”.

“Gli stessi incauti acquirenti del defibrillatore – ha concluso Mangone – si troverebbero non soltanto ad aver acquistato un'apparecchiatura rubata, ma a non poterla nemmeno usare per non incorrere in serie conseguenze penali”.

Il numero seriale del defibrillatore rubato è 13022143