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"Il consiglio dei ministri riesce a varare un decreto che toglie altre risorse già deliberate per il terzo valico, mentre tutta la comunità genovese è impegnata ad arginare i soliti contrari a tutto, affinché i lavori avanzino rapidamente e vengano assicurate risposte immediate all\'occupazione e al futuro del primo porto del Paese".
 
Lo affermano i sindacati Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta. "Genova si era già resa disponibile ad andare incontro alle esigenze manutentive di Rfi con 220 milioni di euro. Oggi ne partono altri 770 per l\' interesse complessivo dell\'Italia, senza che per Genova vi siano certezze.

Aspettiamo dal 2011 i 50 milioni per il ribaltamento a mare della Fincantieri, le risorse per la prosecuzione della metropolitana verso Rivarolo e Terralba, quelle per lo scolmatore del Fereggiano, piuttosto che quelli dell\'argine di Staglieno con annessa tramvia".

Per Cgil, Cisl e Uil di Genova e della Liguria "nel decreto del fare questo passo indietro non ci sta. E\' inutile fare Convegni in cui si parla di carenze infrastrutturali, di problemi del lavoro, di rilancio dei porti e del traffico ferroviario quando vengono continuamente rimesse in discussione le scelte già assunte. Cgil, Cisl e Uil non si rassegnano al declino di Genova e della Liguria: in una città che dorme rassegnata, il terzo valico è una risorsa per il sistema Paese, non solo per noi. I sindacati propongono alle Istituzioni, ai politici e agli imprenditori di \'battere un colpo\', di mobilitarsi ed assumere iniziative affinché anche questa volta Genova non sia dimenticata e debba subire".