
Il furto nei confronti delle nuove generazioni "si identifica soprattutto con il tema del lavoro, - continua Bagnasco - perche' senza lavoro non c'e' progettualita' nella vita di un giovane, non c'e' possibilita' che si faccia una famiglia, ricchezza fondamentale" .
L'arcivescovo affronta anche il fenomeno dell'aumento dei furti 'per fame': "E'un fenomeno nuovo per i nostri tempi ed è qualcosa su cui riflettere". "Mi pare, però - ha proseguito - che molti si interrogano su queste cose e di aver colto, pur nella fermezza del principio, un atteggiamento non immediatamente aggressivo, di prudente giudizio, di comprensione e attenzione".
Per contrastare questo fenomeno, Bagnasco propone "l'organizzazione di catene tempestive perché questa piaga sia opportunamente affrontata, in attesa di risolverla in modo più definitivo".
"Per diversi motivi, anche di legge, lo spreco è molto grande, grandissimo. Dai pasti caldi invenduti ogni giorno ai cibi in scadenza: tutto questo - ha aggiunto il presidente della Cei - può costituire un patrimonio sano da mettere in circolo".
Inoltre Bagnasco si sofferma sul tema delle tasse: "Basterebbe che tutti pagassimo il giusto delle tasse e non esisterebbe debito pubblico in Italia". E conclude: "E' certamente un principio di equità quello per cui chi ha di più, nel senso di guadagno e possibilità, paghi di più. Non aspettiamo la legge, ascoltiamo la nostra coscienza".
IL COMMENTO
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