cronaca

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Molti temi affrontati a Primocanale dal sindaco di Genova Marco Doria nel corso della rubrica "Il sindaco risponde".


Dopo un anno da sindaco di Genova, qual'è la sua idea di città? "E' quella che ho nell'impatto visivo che se ne ricava dall'alto. Genova è una città portuale che intreccia temi diversi. Il porto, la storia della nostra città e la grande industria con Ansaldo Energia, Ansaldo Sts e Selex vanno valorizzati e tutelati. L'altro perno è quello della solidarietà e della coesione sociale, specie in un momento di crisi. In seguito alla crisi le risorse magari potranno concentrarsi maggiormente sullo sviluppo, ora però anche l'aspetto della solidarietà va messo in primo piano".

E sulla situazione politica all'interno della maggioranza a Tursi: "Penso poco alle poltrone e più ai temi concreti, c'è tanto lavoro da fare a Genova".


Importanti dichiarazioni sulle condizioni del carcere di Marassi: "Ho visitato il carcere di Marassi all'inizio del mio insediamento. La situazione è disastrosa, i detenuti vivono in condizioni schifose. Ci sono problemi di manutenzione e sovraffollamento, la situazione è penosa. In parallelo il Comune sta cercando di sviluppare l'impiego dei detenuti per lavori esterni utili alla città: in questo momento 8 persone sono occupate in lavori esterni".

Poi sul ridisegno della mobilità in via XX Settembre a Genova: "Nel progetto di ridisegno di via XX Settembre che è in discussione con le parti coinvolte si stanno studiando novità per i ciclisti. Credo che si possa ottenere una riorganizzazione efficace e a bassi costi della mobilità di una delle arterie più importanti del centro cittadino. Dopo l'estate ci saranno novità".

Sulla situazione delicata delle casse comunali: "All'inizio del 2012 il Comune aveva una disponibilità di 880 milioni di euro, oggi ci sono 800 milioni. Si tratta di 80 milioni in meno. A fronte di questo abbiamo risparmiato 50 milioni razionalizzando la spesa ma restano ancora 30 milioni di cui abbiamo bisogno per operare in molti settori fondamentali per la vita della città. La cultura è uno dei questi".

E sul Carlo Felice: "Genova è una grande città e non deve ripiegarsi su se stessa. Un grande teatro può non essere un lusso a patto però che riesca ad avere conti in pari e ad aprirsi maggiormente alla città".