
L'intesa prevedrebbe una valutazione dell'azienda tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro, ma tutto rimane condizionato al via libera del governo, che attraverso il Tesoro è il principale azionista di Finmeccanica, a sua volta proprietaria del pachetto di maggioranza dell'azienda genovese. Sempre secondo Reuters la bozza di accordo prevede che una quota di minoranza rimanga in mano al gruppo di Piazza Montegrappa o a un altro soggetto nazionale, che potrebbe essere il Fondo Strategico Italiano (controllato da Cassa Depositi e Presistiti).
Dal punto di vista pratico, dunque, il passo avanti del dossier rispetto alla situazione già nota è al momento quasi formale: Palazzo Chigi, infatti, potrebbe dare all'amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, indicazioni diverse. Non va dimenticato, infatti, che numerosi esponenti dell'esecutivo - a cominciare dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato - sono contrari alla cessione. E contro di essa si stanno battendo, a vario titolo, anche il viceministro Stefano Fassina e il deputato ligure Lorenzo Basso. Proprio il fronte Pd è quello più risoluto, da questo punto di vista, anche se lo stesso Pdl, nelle scorse settimane, ha fatto sentire la propria voce sostenendo di preferire che aziende impegnate in settori strategici, come appunto Ansaldo Energia, restino in mani italiane.
IL COMMENTO
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