Il Governo rassicura, ma la bozza della legge di stabilità diffusa dalle agenzie parla di pesanti tagli alla sanità. Ammontano a più di quattro miliardi di euro in tre anni. Nella bozza della manovra ci sarebbero, infatti, riduzioni della spesa sanitaria per un miliardo nel 2014 ed ulteriori diminuzioni dei finanziamenti al comparto anche nel 2015 e 2016. Nel dettaglio i tagli al finanziamento del Fondo sanitario nazionale ammontano a 2,650 miliardi in tre anni, di cui 500 milioni nel 2014, 1,040 miliardi nel 2015 e 1,110 miliardi a decorrere dal 2016.
''Io credo che sulla sanità non debbano essere fatti tagli o comunque debbano essere mirati e circoscritti''. Così il ministro per la Pubblica Amministrazione, Gianpiero D'Alia, sui presunti tagli alla sanità e le polemiche sollevate dalle Regioni. ''Tutte le notizie che abbiamo letto in questi giorni vanno riverificate dopo che faremo il consiglio dei ministri. Per ora parliamo di indiscrezioni giornalistiche''.
''Prendiamo atto delle parole del ministro D'Alia, tiriamo un sospiro di sollievo e siamo lieti di sentire che il governo non vuole fare tagli lineari sulla sanità''. E' la reazione dell'assessore regionale al Bilancio Pippo Rossetti, dopo l'annuncio del ministro D'Alia.
E per il ministro della pubblica amministrazione i tagli alla spesa vanno fatti. ''Noi dobbiamo intervenire per ridurre il debito pubblico - ha spiegato il ministro -. Dobbiamo pagare meno interessi sul debito. Questo significa maggiore possibilità di spesa sociale''. D'Alia spiega che ''dobbiamo abbassare la pressione fiscale con particolare riferimento alla busta paga dei lavoratori e ai bilanci delle imprese. Per fare questo senza aumentare le tasse bisogna tagliare la spesa. Va fatto - ha aggiunto il ministro - in maniera tale da evitare che si scarichino sulle fasce deboli, ma va fatto''.
D'Alia prosegue: ''Sostanzialmente lo scopo del decreto che stiamo convertendo alla Camera è fare funzionare la pubblica amministrazione con meno personale. Il decreto interviene su una serie di emergenze - ha spiegato il ministro - che non sono solo di spesa pubblica, come le consulenze e le auto blu, ma anche il precariato nella pubblica amministrazione. Si pongono infatti limiti all'abuso dei rapporti di lavoro flessibili''. Il decreto, ha aggiunto il ministro D'Alia, ''interviene anche per contenere la spesa del personale in tutte le pubbliche amministrazioni, locali e centrali, anche attraverso l'uso di misure già introdotte dal governo Monti sui prepensionamenti''. ''Con questo decreto spingeremo le amministrazioni a organizzarsi diversamente'' ha detto D'Alia. ''Questo è il primo passaggio, l'anno prossimo faremo interventi mirati di riqualificazione del personale''.
cronaca
Tagli sanità per 4,1 miliardi, D'Alia: "Solo indiscrezioni, aspettiamo"
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