
"Il sovrintendente ci ha avvisato che gli stipendi verranno pagati con incassi derivati dalla vendita del botteghino - spiegano Pastorino e Grillo - e che quindi, data la crisi di liquidità della Fondazione, non si escludono problemi al riguardo". E una immediata conseguenza di questo è il fatto che anche gli stipendi di ottobre verranno pagati nei primi giorni del mese successivo (probabilmente il 5 novembre).
Ma i sindacalisti di Slc-Cgil e Fistel-Cisl colgono anche l’occasione per ribadire tutta loro contrarietà alla legge Bray, ad eventuali piani che prevedano esuberi di personale e le loro preoccupazioni per le ricadute per il teatro genovese,
"Più si ritarda la nomina del Commissario più le Fondazioni in crisi - sottolineano - non potranno accedere ai 25 milioni previsti dalla legge per affrontare la situazione debitoria relativa al 2013". A ciò - spiegano - si aggiunge l’azzeramento dell’attuale contratto integrativo che per la nostra Fondazione vale circa in media l 30% della retribuzione».
I sindacalisti denunciano poi il fatto che "tutto l’impianto della legge mira ad una progressiva precarizzazione delle Fondazioni lirico-sinfoniche" e "determina un sistema che scarica sugli enti locali la responsabilità di riportare in pareggio
i bilanci di queste Fondazioni", spiegando che "per ammissione dello stesso sovrintendente è impossibile raggiungere il pareggio patrimoniale
nei prossimi tre anni cadendo inevitabilmente dentro gli effetti della legge
che prevede la liquidazione coatta amministrativa".
IL COMMENTO
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