Giornata di riposo per la squadra dopo il ko di Firenze ma in casa Sampdoria Rossi è sempre più in bilico.
Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, la società sta tirando le somme sul futuro della panchina. Mihajlovic sembra a un passo dopo aver staccato Zeman, in secondo piano Corini, Reja e Colomba, che ha seguito da vicino le ultime tre sfide dei blucerchiati in campionato.
Mihajlovic ha un contratto con la Serbia e non potrebbe liberarsi prima del 21 novembre ma la soluzione potrebbe essere trovata: per lui potrebbe scattare un contratto fino a giugno. E proprio il tecnico in ritiro con la nazionale ha dichiarato: "Sto aspettando un segnale dalla federazione serba visto che il contratto scade a fine a mese. Vedremo cosa succede". Il ct sta preparando gli impegni con la sua nazionale in programma venerdì a Dubai con la Russia e poi il 19 con una selezione di giornalisti serbi. Mihajlovic piace molto alla società blucerchiata e per lui sarebbe un ritorno a Genova dove giocò dal 1994 al 1998 (110 presenze). Non ha voluto però sbilanciarsi sulle voci provenienti dall'Italia: "Sampdoria e Lazio? Non è corretto parlarne - spiega -, perché io sono ancora il ct della nazionale serba ed entrambe le squadre hanno un loro allenatore".
Con Zeman i contatti sono partiti da tempo e la Roma contribuirebbe al pagamento dell'ingaggio. Ora però sarà necessario attendere la scelta definitiva del patron Garrone e tutte le ufficialità.
sport
Panchina Sampdoria, Mihajlovic vicino: "Aspetto segnali dalla Serbia"
1 minuto e 15 secondi di lettura
Ultime notizie
- Varese Ligure, 38enne si ustiona al viso: soccorso con l'elicottero
- Esami truccati all'Università: per 25 studenti e professore messa alla prova
- Convention Bureau Genova nomina 9 ambasciatori
- Crollo Pino a Capolungo, abitante accusa: "Tragedia sfiorata"
- Imperia, consegnati i premi San Leonardo - città di Imperia 2024
- Al Carlo Felice il 'Requiem tedesco' di Johannes Brahms
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità