
Entrambi erano detenuti in stato di semi libertà nel carcere di Savona. Il primo lavorava in una azienda agricola di Loano e quando terminava il suo impegno andava, secondo i carabinieri, a compiere rapine, prima di tornare in carcere. Il secondo svolgeva lavori di pubblica utilità per conto della diocesi di Savona. Strana la coincidenza che mentre Russo veniva arrestato intorno alle 20, D'Angelo moriva nell'incidente. Sulla morte dell'ex imprenditore rimane un filo di mistero. L'episodio è avvenuto in una strada che l'uomo non avrebbe dovuto percorrere per tornare in carcere e nel furgone che si è ribaltato, incendiandosi, sono stati trovati resti di una tanica di benzina. L'identità di D'Angelo è stata confermata anche dall'autopsia.
IL COMMENTO
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