politica

5 minuti e 18 secondi di lettura
Sfida in diretta tv tra i candidati alla segreteria del Partito democratico. Tra i temi al centro del confronto su SkyTg24 la legge elettorale, il futuro del governo, la patrimoniale, i diritti civili e il caso Cancellieri.

"Mai piu' con questa legge elettorale. Mai piu', e' un impegno morale davanti agli italiani. Non e' un braccio di ferro contro la destra": Cuperlo e' secco nel dire no all'attuale legge elettorale e spiega la sua proposta: "Un doppio turno di collegio. I cittadini scelgono il rappresentante e c'e' la governabilita'". Detto questo "serve una maggioranza. Andiamo in questo Parlamento e inchiodiamolo a dire 'cambiamo le regole attuali'. Se c'e' una maggioranza per una soluzione anche diversa dalla mia, facciamola e cambiamo la legge elettorale".

Anche Renzi ha ribadito che la legge elettorale e' un punto imprescindibile. "Non ho una legge elettorale ideale, ma la semplice constatazione che ci vince vince, chi vince governa e per 5 anni. Senza inciuci come si e' fatto in passato", ha detto. Va bene "il Mattarellum con il 25% che diventa premio di maggioranza o le leggi per i comuni sopra e sotto i 15mila abitanti", ha elencato, "basta che ci sia la governabilita' e non l'inciucio". "Vorrei che quanti ci seguono da casa avessero la percezione che questa e' la volta buona: o si fa questa legge o non ce n'e' per nessuno", ha ammonito.

CUPERLO A RENZI "Prometti che se diventi segretario, dopo aver proposto il modello elettorale del sindaco d'Italia, ti impegni perche' la repubblica resti parlamentare e non abbia una deriva presidenziale?". Cosi' Cuperlo ha stuzzicato Renzi che, a suo avviso, rischia di portare a un modello presidenziale. "La mia proposta non e' la proposta istituzionale - ha spiegato il sindaco di Firenze - puo' diventarlo in un ambito di regole del gioco condivise. Non sono legate al modello, anche perche' la repubblica parlamentare ultimamente ha un po' cambiato profilo. Non mi mettere in bocca le tue parole che non sono le mie".

 RENZI A LETTA - I primi sei mesi del governo Letta hanno raggiunto un voto "sufficiente, i prossimi dodici saranno ottimi perche' noi come Pd daremo una mano". Questo il voto dato da Renzi al governo Letta. Il premier e' bravo, ha detto Renzi, che ha assicurato di non volergli togliere nessun ruolo: "a me piace tirare i calci di rigore ma se c'e' una squadra e c'e' un attaccante davanti alla porta bisogna passargli la palla e fare assit per vincere la partita e lo scudetto". Dunque se finora il governo e' stato sufficiente, ora dovra' fare di piu', "bisogna riuscire finalmente a fare le cose. In questi sei mesi abbiamo troppo spesso rimandato. In dodici mesi dobbiamo agire, soprattutto sul lavoro. Se si fa bene, andremo avanti e Letta vince".

RENZI-CIVATI, PRIMA BUON ESEMPIO -  I candidati del Pd si sono confrontati anche sulla patrimoniale. "Si', ma solo dopo che la politica da' il buon esempio e inizia a tagliare lei, che la burocrazia ha cambiato metodo, dopo che il fisco e' chiaro. Prima la politica faccia la propria parte poi sui puo' chiedere un contributo", ha sottolineato Matteo Renzi su Sky. Sula stessa linea Pippo Civati. "Prima diamo un segnale noi, poi bisogna rivedere l'anagrafe dei patrimoni, il catasto, la tassazione deve essere progressiva, sia quella sui redditi sia quela sui patrimoni", ha detto. All'attacco invece Cuperlo. "Vedo un eccesso di timidezza negli altri candidati", ha spiegato, "la mia risposta e' si'. La crisi non e' stata uguale per tutti. La patrimoniale va fatta non per colpire la ricchezza, ma redistribuirla". Controreplica di Renzi: "E' giusto che chi ha di piu' contribuisca di piu', ma dobbiamo dare il buon esempio. Prima diamo un segnale noi poi si puo' chiedere agli altri", ha insistito.


RENZI,  PROVARE A VINCERE -  "Il mio e' un Pd che prova a ridare la parola speranza". Cosi' Renzi ha aperto il suo appello finale. "Faccio politica perche' ci credo, se la politica fa una cura dimagrante recupera credibilita'", ha assicurato. "Il mio Pd prova a restituire valori e a far vincere la sinistra che si e' stancata di partecipare", ha concluso.

SCONTRO SU CANCELLIERI -  Si e' acceso il confronto tra i candidati del Pd all'argomento Annamaria Cancellieri. "Se se ne deve andare lo deve decidere il presidente del Consiglio", ha premesso Renzi."Pensa che mi candidi perche' voglio cambiare la Cancellieri? Voglio cambiare l'Italia", ha detto Renzi. Detto questo "e' vergognoso che la condizione di un carcerato dipenda se hai il ministro nella rubrica telefonica. Quando sei ministro non chiami la famiglia di una latitante, la legge e' uguale per tutti", ha sottolineato il sindaco di Firenze. Netto Pippo Civati. "Se la questione torna in Senato dobbiamo riaprire la discussione. Se vinco la mia posizione torna di attualita'. E' sbagliato chiedere fiducia a tutto il governo o chi sbaglia non cambia mai", ha avvertito. "Penso che dobbiamo recuperare un principio di responsabiltta' anche da un punto di vista individuale", ha spiegato Gianni Cuperlo, "ho rispettatole opinioni del ministro sulla non interferenza, ma c'e' stato un grave problema di opportunita'". Tuttavia "non tocca a noi presentare una mozione sfiducia verso questo governo", ha concluso.


BERLUSCONI,  RENZI, CUPERLO E CIVATI: "FINE VENTENNIO" -  "Mi auguro di no per il futuro della democrazia del nostro Paese, non esiste nessun'altra democrazia occidentale in cui un leader resta sulla scena per vent'anni". Cuperlo e' il primo a rispondere ed e' il primo a chiarire che il Pd spera di non dover di nuovo trovarsi alle prese con Silvio Berlusconi alle prossime elezioni. "Servirebbe l'alternanza" afferma Cuperlo, per il quale "non ha funzionato la concezione padronale e anche dinastica che Berlusconi ha portato nel nostro sistema. Mi auguro che possa aprirsi un'altra fase storica in Italia". Anche Renzi spera che il Pd non debba avere piu' a che fare con Berlusconi, ma per altri motivi e con altre implicazioni. Innanzitutto mette in guardia dal considerarlo 'finito': "occhio, prudenza". P