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“Belin Ajo’”. E’ il nome che Andrea Gerli del Cus Genova e Marco Aurelio del Capoterra hanno inventato per l’iniziativa di beneficienza in programma domenica allo Stadio Carlini prima della partita che vedrà il quindici genovese opposto alla capolista Gran Sasso.

Due intercalari, due lingue, due popoli amici, una bandiera che ha in comune la croce di San Giorgio, cui i Sardi hanno aggiunto i quattro mori.

Una bandiera di solidarietà che unirà tutti coloro che domenica andranno a sostenere il Cus, impegnato a “erigere le Mura del Barbarossa” per contrastare i lanciatissimi abruzzesi.

Essere in tanti per fare sentire il calore di Genova a una squadra bersagliata dagli infortuni e per questo piombata in un preoccupante loop di risultati negativi.

Essere in tanti per fare sentire la riconoscenza e la vicinanza di Genova alla terra sarda colpita dall’alluvione dello scorso novembre.

Due ottimi motivi per fare del Carlini il punto di incontro della passione e del cuore.

E come due anni fa l’iniziativa “Noi nel fango ci muoviamo bene”, mobilitò il mondo del Rugby italiano per aiutare la Superba a risollevarsi, allo stesso modo Andrea Gerli e Marco Aurelio, hanno lanciato questo appello a Genova per aiutare i Sardi a tornare alla normalità.

Per rendere più divertente l’iniziativa, domenica chi vorrà potrà versare un contributo di almeno 5 euro per partecipare a una lotteria nell’intervallo.

I premi? La possibilità di vivere la prossima partita casalinga del Cus, con i giocatori all'interno dello spogliatoio fino a bordo campo e terzo tempo con le due squadre; un pallone autografato dai giocatori del Cus Genova; La bandiera della Sardegna, inviata dal Capoterra, le firme dei giocatori della squadra sarda e quelle dei ragazzi del Cus GenovaRugby; una seduta in palestra con il preparatore del Cus GenovaRugby.