
Ma a Primocanale una donna segnale di aver visto Gagliano a bordo di un'auto bianca, mercoledì pomeriggio ad Andora. E ha presentato denuncia ai carabinieri.
LA POLIZIA AVVERTE: "LA PISTOLA E' VERA" - La pistola che Bartolomeo Gagliano ha utilizzato per 'convincere' il panettiere savonese a dargli un passaggio da Savona a Genova probabilmente è vera. Ne sono convinti gli inquirenti dopo la descrizione che il panettiere Maurizio Revelli ha fatto dell'arma. Revelli, sentito stamani dal pm Alberto Landolfi come persona informata dei fatti, ha detto che Gagliano gli ha "mostrato la pistola per convincermi a farlo salire in auto". La pistola era una semiautomatica "simile a quella della polizia" che usa una Beretta 9x21 bifilare "ma più piccola", probabilmente una 7,65 acquistata al mercato nero durante uno dei suoi permessi premio. Gli inquirenti si dicono convinti che Gagliano avesse "organizzato la fuga" e che durante il permesso ottenuto per badare alla madre ultranovantenne si sia procurato l'arma e abbia preparato quelle tre grandi borse che ha preso dall'androne della casa della madre" dove "si è fatto portare dal panettiere prima di arrivare a Genova".
A PRIMOCANALE PARLA IL FRATELLO . "Mi ha detto che non gli davano il permesso per le vacanze di Natale e l'ho visto molto contrariato".
Così Natale Gagliano, il fratello di Bartolomeo. Questo potrebbe essere il motivo della fuga di Gagliano.
"Io sono andato a prenderlo a Genova domenica mattina - racconta lui - e dovevo riportarlo martedì, ma poi alle 7 ha chiamato mia madre e lui non era più in casa. Quello che è successo l'ho saputo tramite la stampa. Non sapevo avesse sequestrato una persona per farsi portare a Genova": E ancora: "Era tranquillo come un papa, aveva quasi finito di scontare la pena. E' stato definito serial killer, ma non esiste, è una cosa inumana, ci sono dottori specialisti che l'hanno seguito. Se non era a posto perché non dargli i permessi".
Per concludere, Natale Gagliano lancia l'appello: "Se mi stesse ascoltando gli direi di costituirsi, di tornare a casa. Non fare cavolate - ripete - ma soprattutto, non fare male alle persone".
L'ANNUNCIO DI ALFANO - Angelino Alfano, a margine del pre-vertice PPE, annuncia che il guardasigilli "Annamaria Cancellieri riferirà in aula domani sul fatto e dirà tutto ciò che c'è da dire nei dettagli"
LE ULTIME ORE DEL KILLER - Il serial killer si trovava a Savona per un permesso "premio", ma alle 9 di 48 ore fa sarebbe dovuto tornare a Marassi. Alle 6 di due giorni fa l’uomo ha minacciato con una pistola un panettiere che si trovava a Savona e stava terminando le consegne, e si è fatto portare in macchina a Genova, ma non è rientrato nel penitenziario.
LA TESTIMONIANZA DEL PANETTIERE SEQUESTRATO - "Guardate che con me quello là è stato un signore, si è comportato bene''.
Lo ha detto Maurizio Revelli, il panettiere sequestrato da Bartolomeo Gagliano. "La polizia - racconta il panettiere - mi ha mostrato diverse foto, ma io non l'ho proprio riconosciuto. L'ho saputo dopo che si trattava di Gagliano. Ma devo proprio dare atto che con me si è comportato bene e durante il viaggio la pistola se l'è sempre tenuta in tasca".
LE ALTRE SEGNALAZIONI - Intanto, arriva una segnalazione dal levante ligure. "Bartolomeo Gagliano è al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna“. Questa la telefonata arrivata alla polizia dopo l‘evasione di Gagliano. Secondo i primi riscontri però l’uomo della segnalazione potrebbe non essere il pericoloso serial killer.
Ad avvertire i carabinieri alcuni medici dell’ospedale di Lavagna che hanno dichiarato di aver riconosciuto in quell’uomo arrivato al Pronto soccorso il serial killer dopo che ne avevano visto le foto su internet e in tv. Dopo essersi sentito osservato, l’uomo si è allontanato.
LE IDAGINI - Intanto, a proposito delle indagini, gli inquirenti stanno agendo utilizzando il metodo investigativo utilizzato per le ricerche di Andrea Calevo, l'imprenditore spezzino rapito nel dicembre 2012. Si tratta di ricerche ad ampio raggio territoriali, autostradali e con elicotteri, oltre all’utilizzo dell’intelligence.
Sociopatico, narciso, convinto di essere 'qualcuno'. E' questo il disturbo di personalità di cui era affetto Gagliano, il killer detenuto a Genova e evaso durante un permesso premio, il cui profilo si evince dalle perizie allegate ai fascicoli che lo riguardano.
Il disturbo antisociale di personalità è caratterizzato dal disprezzo patologico per regole e leggi della società, da un comportamento impulsivo, dall'incapacità di assumersi la responsabilità e dall'indifferenza nei confronti dei sentimenti degli altri. A questo si associa la mancanza del senso di colpa o del rimorso. Il manuale diagnostico dei Disturbi mentali lo colloca all'interno dei disturbi di personalità del cluster B, che comprende oltre al disturbo antisociale di personalità anche il disturbo 'borderline' di personalità, il disturbo istrionico di personalità e il disturbo narcisistico di personalità.
Questa patologia, hanno sottolineato i giudici della Sorveglianza, aveva portato il tribunale a assolvere Gagliano dall'imputazione di omicidio per manifesta incapacità di intendere e di volere e, dopo averlo collocato in un ospedale psichiatrico giudiziario, trasferirlo in seguito in una casa lavoro. Dal 2010 Gagliano aveva sospeso la terapia farmacologica e secondo le relazioni psichiatriche depositate presso il tribunale di sorveglianza aveva "compensato la patologia, era risultato lucido, collaborativo, tranquillo".
IL COMMENTO
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