economia

54 secondi di lettura
Dal primo gennaio scattano gli incrementi tariffari delle tratte autostradali nazionali. Gli incrementi, si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture, sono stati approvati con decreti dei ministri Maurizio Lupi e Fabrizio Saccomanni. L'incremento medio è pari a circa il 3,9%, contro una media di quanto richiesto dalle stesse società pari al 4,8%.

È la Strada dei Parchi (la società che gestisce le autostrade A24 e A25) il gestore autostradale a registrare il maggior incremento dei pedaggi (+8,28%). È quanto risulta dalla tabella del ministero delle Infrastrutture che, insieme all'Economia ha approvato gli aumenti. Segue la concessionaria Centro Padane (+8,01%) la società che gestisce varie autostrade in Emilia e Lombardia. Le Autovie venete (+7,17%) e la Cisa (A-15) e Cav- A-4 Venezia-Padova entrambe con un aumento del 6,26%.

Autostrade per l'Italia, che gestisce la gran parte della rete autostradale italiana aumenta i pedaggi del 4,43%. Non si registra invece nessun aumento per il consorzio Autostrade Siciliane Messina-Catania e Messina-Palermo, per le Autostrade Meridionali 8Sam) e la Asti-Cuneo); mentre gli incrementi più bassi si registrano su Ativa (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta), +0,82% e sulla Brescia-Padova, +1,44%.