economia

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"Sarei molto, molto cauto" nel dichiarare vittoria e dire che la crisi è sconfitta: così Draghi sottolineando che la ripresa è ancora debole e vi sono molti rischi.

Le attese inflazionistiche di medio termine sono "fermamente ancorate" ma potrebbe verificarsi un periodo lungo di bassa inflazione. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, promettendo un politica monetaria accomodante "per tutto il tempo necessario".

La Bce è pronta a "ulteriori decisive misure" se saranno necessarie e tiene sotto stretto monitoraggio gli sviluppi sui mercati monetari, ha spiegato Draghi. Draghi ha spiegato che la Bce è pronta ad usare tutti gli strumenti che le sono consentiti dai trattati, nell'ambito del suo mandato teso ad assicurare la stabilità dei prezzi sia al rialzo, combattendo un'inflazione eccessiva, sia al ribasso, nei confronti cioè di un'inflazione troppo bassa.

Draghi non ha tuttavia spiegato quali strumenti siano esattamente allo studio e se fra essi vi siano gli acquisti diretti dei titoli, come ha fatto la Fed. "Non voglio entrare nei dettagli - ha detto - abbiamo il mandato di assicurare la stabilità dei prezzi in entrambe le direzioni e il consiglio direttivo è pronto a usare tutti gli strumenti". Il calo dell' inflazione nell'Eurozona allo 0,8% a novembre era "ampiamente atteso", ha detto Draghi. "Le prospettive di medio termine per l'inflazione sono peggiorate" ed è per questo che il presidente della Bce ha usato un linguaggio più "aggressivo" rafforzando la forward guidance sui tassi. Lo ha detto lo stesso Draghi.

La Banca Centrale Europea nella riunione di oggi ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento fermo al minimo storico dello 0,25%. La decisione era attesa dal mercato. L'Eurotower ha lasciato invariati anche il tasso marginale allo 0,75% e quello sui depositi a zero.