economia

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 "Girando per le strade delle nostre città è sempre più facile imbattersi in cartelli 'affittasi' o 'vendesi' su saracinesche abbassate.


Una 'desertificazione commerciale' figlia della crisi, che colpisce in particolare i piccoli negozi, con un crollo del mercato delle locazioni e ben 600.000 locali rimasti sfitti nel 2013 in tutt'Italia. Gennaio 2014 conferma l'andamento negativo". Per invertire la tendenza e ridare fiato al commercio, Confabitare, associazione proprietari immobiliari, suggerisce di estendere gli affitti a canone concordato anche agli esercizi commerciali. "La nostra proposta - spiega il presidente nazionale Alberto Zanni - è semplice e concreta. Si tratta di applicare ai negozi la legge 431/98 sui canoni concordati, che dal 1998 è in vigore per le abitazioni. In sostanza, il proprietario affitta il locale a canoni più bassi (mediamente il 20-30% in meno dei canoni liberi), in cambio di uno sgravio sull'Imu. Traducendo in cifre, l'imposta sugli immobili commerciali scenderebbe dall' attuale 9,8 per mille (media nazionale) al 7,6 per mille, che è l'aliquota media a livello nazionale per i canoni concordati relativi alle abitazioni. I Comuni avrebbero un mancato introito di poche decine di migliaia di euro all'anno, ma a trarne vantaggio sarebbe tutto il tessuto sociale. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi e consumi, meno degrado. Con la nostra proposta dei canoni calmierati che presenteremo al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, vogliamo porre un freno alla moria dei negozi e alla desertificazione dei nostri centri urbani". Questo l'incremento percentuale delle chiusure con riferimento al periodo 1 gennaio 2013-31 dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012: Bologna +24,5%; Milano +24,3%; Torino +23,8%; Genova +23,5%; Napoli +23%; Cagliari +21,2%; Roma +20,5%; Firenze +19,3%; Catania +18,5%; Palermo +18%; Bari +17,8%; Padova +17,6%; Venezia +16,8%. (ANSA).