cronaca

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Politica e porto: mai ci sono stati intrecci fitti come ora, quando si sta provando per l’ennesima volta a mettere mano a una legge datata, troppo datata (compie 20 anni), che non rispecchia più le esigenze del settore in movimento costante, seppur rallentato dalla crisi.
 


La nuova proposta del ministro Lupi, che molti dicono essere di matrice Renziana, piace a tanti. La mossa a sorpresa del presidente del porto di Genova Luigi Merlo, ex numero uno di Assoporti e ora vicario, è stata proprio quella di lasciare l’associazione che riunisce gli scali italiani, in polemica con la sua linea. Lo ha detto su un quotidiano, ha lanciato il sasso nello stagno e se ne è andato, letteralmente nel senso che è introvabile, oggi non ci sarà – conferma l’ufficio stampa. Aspetteremo di sentire dalla sua viva voce. Da Roma arrivano rumors di una mossa a tavolino nella scacchiera politica che lo vedrebbe volare verso le elezioni europee, nell’asse Renzi-Paita-Burlando e Cavarra. Potrebbe a quel punto dover lasciare il vertice del porto, se ci fosse incompatibilità tra le cariche. Certo è che palazzo San Giorgio richiede tempo e pazienza.  Così ci diceva, proprio Merlo, qualche giorno fa, sulla riforma: “Bene, ma bisogna aspettare che si conretizzi se no deciderà l’Europa".


Ma ecco le intenzioni del ministro Lupi così espresse nel colloquio con il senatore Maurizio Rossi di Liguria Civica: "Io ho detto che voglio portare avanti il decreto  - ha detto Lupi - dandoci dei tempi, stabilendo insieme se è utile un decreto legge condiviso che acceleri la riforma. Per questo con i presidenti di commissione stiamo cercando di capire, dopo il confronto che faremo con le Regioni. Ma l\'unica cosa è che tutto questo tempo non passi invano".