politica

3 minuti e 53 secondi di lettura
Ore decisive per le sorti del governo Letta e anche per il Pd.


La Direzione del partito è chiamata a decidere sul futuro dell'esecutivo alla luce anche della conferenza stampa tenuta ieri dal premier che ha presentato il nuovo patto di governo denominato "Impegno Italia".


Colpo di scena alla direzione del Pd:  il premier Enrico Letta non partecipa
.
 'Si decida con serenità' ha detto. In mattinata era circolata la voce di un tentativo di mediazione, con 'Letta all'Economia', poi è arrivata la smentita dell'ufficio stampa del partito: 'Nessuna offerta di posti al premier'.


Così il segretario del Pd Matteo Renzi alla direzione del Pd.


"La mia è una relazione senza effetti speciali ma una semplice constatazione dei dati di fatto. E' un momento difficile, servono franchezza e trasparenza totale".


Poi Renzi prosegue: "Dobbiamo capire se siamo o meno in condizione di aprire una pagina nuova. Non parliamo di staffette. La direzione del Pd ringrazia Letta per il notevole lavoro fatto per il Governo e per il raggiungimento degli obiettivi europei".


"C'è però l'urgenza e la necessità di aprire una pagina nuova con un Governo nuovo. Qualcuno ha detto che siamo di fronte a un derby. Non c'è nessun derby ma semplicemente un bivio. Negli ultimi tempi è apparso evidente che l'attività del Governo attuale ha vissuto una fase di difficoltà. Allora ci sono due strade: quella delle elezioni, affascinante per tanti ma che oggi non vede ancora una legge elettorale in grado di portare una vittoria certa. Insomma non c'è la possibilità di un percorso immediato su questo fronte. La seconda alternativa è quella di tentare di azzardare un nuovo percorso di legislatura: strada difficile ma sensata se si ha il coraggio di tentare di cambiare le regole del gioco su diversi fronti, recuperando semplicità e coraggio".


"Mi ripeto: mai il Pd ha fatto mancare l'appoggio al Governo. Ma se serve un cambiamento radicale la politica deve rispodere nel modo giusto". Ha detto Renzi.

LE REAZIONI - Gianni Cuperlo ex presidente del PD si è espresso così dopo l'intervento del segretario: "Gianni Cuperlo: "A Enrico va riconosciuto il merito di essersi fatto carico del peso di una situazione difficile ma il segretario ci ha chiesto una discontinuità e io penso che sia giusto" poi ha aggiunto "Dobbiamo assolutamente chiarire al nostro interno quello che sta accadendo e i rapporti con quelli che saranno i rapporti con le altre forze di governo che sono cambiate nell'ultimo periodo e dobbiamo trovare un'unità tra di noi sui punti fondamentali del passaggio che il segretario ha richiesto".

"L'accelerazione imposta da Matteo Renzi e' necessaria: serve un governo che abbia la possibilita' di durare e governare per l'intera legislatura e che abbia un profilo politico che gli consenta di affrontare le nostre grandi emergenze".
Lo ha detto, nel suo intervento alla Direzione del Pd il presidente dei senatori Luigi Zanda, secondo il quale "moltissimo e' cambiato rispetto all'inizio del percorso a Palazzo Chigi di Enrico Letta: "il governo ha fatto quel che poteva ma i problemi non sono stati risolti. Quando la crisi e' profonda il tempo che passa aggrava i problemi".


Claudio Burlando
presidente della Regione Liguria: "La scelta richiesta dal segretario è una scelta rischiosa, non mi sfugge che potrà essere difficile da capire per i nostri elettori e che ci sia una formazione di governo che può crearci del problemi. Ma dobbiamo farci carico di questa scelta che è un'assunzione di responsabilità e dobbiamo pronunciarci su questo con un'assunzione di responsabilità dentro questa direzione che sia il più possibile collegiale".
Pippo Civati interviene manifestando l'intenzione di votare contro le scelte proposte dal segretario e manifestando disappunto sui    modi di Renzi: "Avventata la previsione di un governo fino al 2018. Si rischia grosso con uno squalo come Berlusconi".

Favorevole alla posizione di Renzi il sindaco di Torino e ex segretario del PDS Piero Fassino: "Condivido impostazione di Renzi. Il paese chiede uno scatto, non di andare al voto. Dobbiamo assolutamente aprire una fase nuova" Poi ha aggiunto "Ci vuole molto coraggio ma questo è quello che ci chiede il paese".


Debora Serracchiani
presidente della regione Friuli appoggia la linea del segretario chiedendo come molti uno scatto: "Noi abbiamo avuto un governo di servizio ma ora non è più il tempo di un governo di servizio. Dobbiamo risolvere i problemi concreti delle persone"