cronaca

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"Ci e\' spiaciuto leggere notizie inesatte e poco aderenti alla realta\' rispetto ai fatti asseritamente accaduti a gennaio all\'interno dell\'istituto di Finale ligure, sui quali abbiamo un\'indagine in corso". La puntualizzazione arriva dal procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Genova Cristina Maggia che lancia un\'accusa verso "una eccessiva enfatizzazione mediatica".

Secondo il pm, questa enfasi ha provocato il crescente disagio dei minori coinvolti negli abusi sessuali negli spogliatoi di una scuola e indotto a "condotte impulsive" dei compagni che "potrebbero avere anch\'esse rilevanza penale".  "E\' così - le fa eco l\'avvocato che difende la giovane vittima, Maria Teresa Bergamaschi -. Ci rendiamo conto che per questi ragazzi la violenza sessuale è solo lo stupro mentre tutto il resto per loro è soltanto \'uno scherzo\'".

Per questo misunderstanding "i ragazzi hanno inviato molti sms alla loro ex compagna di scuola invitandola a non dire menzogne - ha proseguito l\'avvocato - ma la ragazza nella sua denuncia non ha parlato né di stupro né di un rapporto orale. Ha raccontato che mentre un suo compagno di classe le premeva la faccia contro i genitali di un altro ragazzo, un terzo assisteva alla scena e un quarto faceva da palo. Per la giurisprudenza questa è violenza sessuale".

Ma i ragazzi pare che non lo capiscano, tanto che uscendo da scuola, ai giornalisti che ancora assediano l\'istituto dicono: "Non è successo nulla. Nessuno ha stuprato nessuno e quella ragazza si è inventata tutto". Anche l\' ex amica della vittima, quella che l\'aveva spinta a denunciare, ha inviato un messaggio alla ragazzina vittima della violenza dicendole: "ti sei inventata tutto". "Spero - ha detto l\'avvocato Bergamaschi - che anche lei sia rimasta vittima di questo qui pro quo". Messaggi ne ha ricevuti tanti, la giovane vittima, e ora assieme al suo avvocato sta vagliando la possibilità di avviare anche un\'azione penale. Due sms le sono arrivati anche da due componenti del \'branco\': il primo subito dopo esser stati scoperti nella palestra e un secondo qualche giorno dopo. Il loro contenuto però resta riservato anche se, secondo quanto appreso, nel secondo messaggino venga ripetuta la parola "scherzo".