
A denunciarlo sono state nei giorni scorsi Caritas Italiana e Save the Children. Il problema riguardarebbe il controllo dei dati all’interno del server dell’Inps, che non sarebbe ancora in grado di stilare una graduatoria degli aventi diritto. A complicare le cose, poi, anche i nuovi parametri di assegnazione del sussidio. Se, da una parte, infatti, si è passati da un contributo iniziale di 50 o 60 euro al mese (la prima versione della social card) adesso si parla di aiuti che possono arrivare anche a 400 euro. La nuova carta acquisti infatti è rivolta soprattutto ai nuclei familiari caduti in povertà. E la sperimentazione prevede la distribuzione di una prima tranche di 50 milioni per le dodici aree metropolitane.
Per Genova si parla di 2,6milioni di euro, le altre città interessate sono Bari, con 3 milioni; Firenze con 1,5 milioni; Milano con 5,5 milioni; Torino con 3,8 milioni; Verona con 1,1 milioni; Venezia con 1,1 milioni; Roma con 11,6 milioni; Palermo con 6,1 milioni; Catania con 2,7 milioni; Napoli con 8,9 milioni e Bologna con 1,6 milioni.
Le prime erogazioni erano attese per il novembre scorso ma alla fine di gennaio, secondo il monitoraggio di Caritas e Save the Children, non è stata ancora erogata in nessuno dei dodici Comuni coinvolti.
"I problemi sul territorio genovese sono molti - interviene Franco Catani, condirettore Caritas Genova, con una intervista al Corriere Mercantile - Ci sono parecchie famiglie che avrebbero la necessità di poter usufruire di questo strumento messo in campo dal governo, ma non sempre è facile rientrare all’interno dei requisiti richiesti. C’è chi ha perso il lavoro a 40 o 50 anni e non riesce a ricollocarsi. A Genova parliamo di almeno un migliaio di persone".
IL COMMENTO
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