economia

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"Ccertamente c’è una crisi legata ai tagli della sanità, ma siamo di fronte a un mercato nel quale altri competitor italiani ed esteri hanno fatto ricerca mentre Esaote è rimasta ferma sui vecchi prodotti e non ha portato avanti a sufficienza la ricerca. E’ stato un errore strategico": così Francesco Manzo, della Uilm, commenta il piano industriale presentato ieri dall'azienda, che prevede 76 esuberi.

Nel piano industriale sono previsti investimenti, ma per Manzo si tratta di cifre non sufficienti. “Ogni anno Esaote riserva una parte di budget in ricerca e sviluppo, come è normale che sia, ma se andiamo a vedere gli investimenti sulla sede di Genova parliamo un investimento di 500mila euro".

Ora è in dubbio il trasferimento agli Erzelli: "Esaote avrebbe dovuto trainare anche altre aziende sulla collina. Il trasferimento di Esaote a Erzelli per noi era un segnale importante di consolidamento. Ora il trasferimento lì non è più sicuro", conclude Manzo.

L'azienda però difende le scelte del piano industriale, e in una nota scrive: " Questo piano industriale è volto ad evitare l’aggravarsi della crisi ed è finalizzato ad ottimizzare le risorse aziendali in vista di una rifocalizzazione strategica, con l’obiettivo di rimanere un importante punto di riferimento per le aree di Genova e Firenze. In conclusione - prosegue l'azienda - Esaote punta su una forte crescita nell’arco dei prossimi tre anni nelle tecnologie di imaging, in particolare negli ultrasuoni, con un’ulteriore proiezione sui mercati internazionali e rilevanti investimenti in nuovi prodotti e tecnologie".