cronaca

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Se non omissioni, "quanto meno una tragica sottovalutazione".



Maurizio Sacconi si è espresso così sulla mancata scorta al professor Marco Biagi, consulente del ministero del Lavoro di cui nel 2002 Sacconi era sottosegretario. Sacconi ne ha parlato uscendo dalla Procura di Bologna dove è stato ascoltato per tre ore dal Pm Antonello Gustapane, titolare dell'inchiesta riaperta sulla scorta revocata al giuslavorista ucciso nel 2002 dalle Brigate Rosse a Bologna. Un'inchiesta che nei giorni scorsi ha visto diverse audizioni, tra cui quella di Luciano Zocchi, il segretario del ministro dell'Interno che raccolse pochi giorni prima dell'omicidio le preoccupazioni della moglie dello stesso Sacconi, Enrica Giorgetti. e di Stefano Parisi, dg di Confindustria e che avrebbe informato l'allora responsabile del Viminale Claudio Scajola con due appunti, sulla base dei quali sono ripartite le indagini. Sacconi, presidente dei senatori di Ncd, si è soffermato brevemente coi cronisti, spiegando di aver "ricostruito il clima di quel tempo e la notorietà di una polemica intorno alla riforma del mercato del lavoro e in particolare dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. E quanto - ha aggiunto - evidentemente, Marco Biagi, in quanto consulente mio e del ministro del Lavoro, fosse esposto alla critica di coloro che non condividevano quell'impostazione. Ho ricordato gli episodi che hanno segnato questo crescendo polemico nei suoi confronti e nei confronti della politica di Governo, con riferimento al lavoro di quel tempo". Quindi, un attimo prima di infilarsi in macchina, a chi gli ha chiesto se a suo avviso ci siano state delle omissioni, ha risposto che ci fu "quantomeno una tragica sottovalutazione". L'audizione avrebbe trattato - a quanto si è appreso - degli incarichi ricoperti da Biagi al ministero e dei compiti del professore nella commissione di riforma dello statuto dei lavoratori. Gli inquirenti avrebbero domandato poi a Sacconi se all'epoca si valutava Biagi come una persona esposta a seri rischi di attentati, se da Biagi fossero arrivate segnalazioni e quali interventi Sacconi fece per garantire la sua. Inoltre ci si è concentrati su un consiglio dei ministri di poco precedente all'omicidio, dove si discuteva della riforma dell'articolo 18: il Pm ha voluto capire se Biagi, che in quell'occasione accompagnava il sottosegretario, esternò a Sacconi forti preoccupazioni per la propria incolumità. Interpellato sull'interrogatorio, il procuratore aggiunto e portavoce della Procura Valter Giovannini ha detto che ''la Procura non ha nulla da dichiarare''. Nei prossimi giorni sarebbero in programma altre audizioni, tra cui quella dell'ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini.