
“Rayway è totalmente controllata dalla Rai, si procederà alla cessione di una quota minoritaria, ma il controllo rimarrà nostro" si è limitata a a dire Tarantola riportando sostanzialmente le indicazioni del Direttore Generale Gubitosi.
I dubbi restano. Tant’è che la Tarantola si è riservata di rispondere per iscritto alle domande poste dal senatore Maurizio Rossi sulle caratteristiche dell'operazione ("quando si parla di Rai Way e della sua vendita ritengo sia bene capire innanzitutto cosa c’e’ dentro a Rai Way e come essa si qualifichi giuridicamente), ma anche su gestione delle frequenze e sulla scadenza della convenzione sul servizio pubblico.
Rossi, membro della commissione di vigilanza Rai e Senatore del gruppo misto, ha rilanciato la sua ricetta (massimo 3 canali di servizio pubblico senza pubblicità; massimo 2 frequenze per Rai O RAI NEWS, un’unica redazione con tre sottoredazioni internazionale, nazionale e regionale) "per arrivare ad un’azienda competitiva con gli altri soggetti sul mercato che hanno circa 4.500 dipendenti e circa 300 giornalisti, massimo 200 dirigenti".
E a proposito della scadenza della convenzione sul servizio pubblico ha ribadito: “L’iter e’ molto complesso e deve prevedere una gara ad evidenza pubblica europea. Occorre definire esattamente i requisiti di partecipazione, quali servizi pubblici saranno messi a bando. L’obiettivo deve essere quello di individuare il soggetto o i soggetti che meglio sappiano offrire il miglior servizio al costo inferiore, nell’esclusivo interesse dei cittadini”.
La commissione di vigilanza Rai è stata aggiornata alla prossima settimana quando il presidente e il cda concluderanno il botta e risposta con i membri della stessa commissione.
IL COMMENTO
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