Lavoratori e famiglie in corteo a Vado Ligure: quelli della centrale e di altre aziende minori come la Tri, la Sanac e la Bombardier, tutti uniti per il lavoro a rischio.
Quelli del sito termoelettrico, dopo il sequestro degli impianti e la sospensione decisa dall'Aia, temono di essere licenziati ed è per questo che hanno deciso di scendere in piazza mentre è iniziato il vertice tra Regione e Comune di Vado alla presenza degli assessori Renzo Guccinelli e Enrico Vesco. Gli operai, tutti insieme, fanno pressione sulle istituzioni affinché la crisi e non solo che ha colpito la centrale possa sbloccarsi. "E' una situazione complessa - dice Maurizio Perozzi della Rsu Cisl - ma Vado non può certamente permettersi di perdere una realtà industriale così grande. Ecco perchè a questi cortei hanno deciso di aderire un po' tutti". Cortei che hanno provocato rallentamenti al traffico sia sull'Aurelia che in via Piave. I lavoratori stremati da mesi di incertezze hanno scritto una lettera aperta consegnata a molti cittadini. "Seicento famiglie - hanno scritto - rischiano di rimanere in mezzo a una strada dopo tre mesi di sospensione delle attività dei due gruppi a carbone della centrale. Se non ci saranno risposte in tempi brevi la nostra disperazione si tradurrà anche in problematiche sempre più serie anche per altri settori dell'economia locale come il commercio".
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Tirreno Power, cortei protesta a Vado durante il vertice
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