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La Fiera del Mare di Genova come una seconda Fiumara o come il Porto Antico? E’ questo il tema che infiamma lo scontro tra politica e categorie sul futuro dell’area fieristica e dei punti vendita nel capoluogo ligure e protagonista di un acceso dibattito, ieri sera, a Liguria Today.

La Fiera di Genova, infatti, anni fa realizzò il famoso padiglione blu di Jean Nouvel su un area del Comune ma ora i 40 milioni spesi devono essere risarciti alla Fiera da parte dell’amministrazione. Il Comune (uno degli azionisti della Fiera) immagina allora un progetto di valorizzazione per 88 mila metri quadrati di cui 15 dedicati al commerciale e qui si accende la polemica.

“Quindicimila metri quadrati di commerciale significa una seconda Fiumara”, si infiamma Gianni Vassallo, consigliere comunale Pd . “La maggioranza, compreso Pd, vuole rivedere la delibera di giunta che è già stata in parte modificata – continua Vassallo - Il contesto urbanistico va inserito in un disegno complessivo, precisando che la vocazione dell’area è urbanistica e non commerciale. Bisogna agire come è stato fatto anni fa per il Porto Antico”.

Davanti a Vassallo il vicesindaco Stefano Bernini replica: “Il problema è che se la Fiera fallisce il Comune diventa debitore per 40 milioni e allora si è pensato a come risolvere. Questa operazione deve risultare interessante per gli acquirenti che, a loro volta, per essere interessati devono avere una parte minima di commerciale anche se mettiamo dei paletti, ovvero devono portare turismo a Genova. Quindi la fase vera sarà quella in cui scatta l’appalto”.

E' Patrizia De Luise, presidente di Confesrcenti Liguria a chiedere con forza un'idea "geniale come lo fu l'Acquario di Genova". "Perchè bisogna fare turismo, riuscire a portare a Genova gente che arriva da fuori Liguria e per farlo non serve un centro commerciale - spiega De Luise - i centri commerciali sono tramontati, sono destinati a un'utenza locale e Genova in questo senso ha esaurito questa risorsa".

Aperta a un progetto comune Ilaria Mussini, portavoce dei Civ e di Ascom: "Puntiamo alla condivisione anche se siamo preoccupati. Monitoriamo, siamo presenti e contiamo su un'intesa".