politica

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Il pasticciaccio delle aree della Fiera del mare di Genova, al di là del disastro di metodo politico, può aprire un interessante dibattito in  città. Dopo anni in cui abbiamo disimparato ad affrontare pubblicamente i grandi temi (a parte il débat di Marta Vincenzi sulla Gronda), in cui non abbiamo ascoltato i grandi pensatori, limitandoci a scelticchie provinciali fatte tra quattro mura (sbagliate) e pochi personaggi (modesti), la questione Fiera diventa una straordinaria occasione. Un po' come quella che si mise in moto con la ricostruzione del Carlo Felice.


Si tratta di decidere che futuro dare all'ultima, splendida area genovese, libera da cementificazioni, ipermercati, deprimenti outlet, brame di far parcheggi per catapultare auto e smog nel centro città.
Area a mare, sul mare, che attraversa la magnifica fabbrica delle navi, cerniera tra centro storico, città nuova (corso Saffi), fiera espositiva e strada panoramica.


E' evidente che si deve partire da alcuni obiettivi: collegare porto antico, Fiera  e corso Italia fino a Boccadasse. Non si può ragionare solo fino al termine della Sopraelevata, ma finalmente bisogna riprendere in mano l'idea di dare un assetto elegante alla strada panoramica di Genova oggi malridotta.


Dall'Hennebique a corso Italia, un nastro strategico incredibile che se ben disegnato diventerebbe un motore fantastico per l'economia cittadina dove dentro ci devono stare tutti: pubblico e privati senza sospetti, cultura e commercio, industria e mercato, porto e tecnologia.
Ci sono esempi vicini che vale la pena di studiare e magari copiare adattandoli alla specificità genovese.


Dunque speriamo che Marco Doria, uomo di indubbia intelligenza e cultura, non si lasci sfuggire questa unica occasione: lanciare un grande concorso internazionale per disegnare questa parte di Genova. Un vero dibattito, aperto, trasparente, pubblico. Uno "spettacolo di idee" che porti a Genova architetti, ingegneri, scienziati, imprenditori, intellettuali.
Faccia presto e non stia a sentire nessuno: decida.