Il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi “intende chiarire le affermazioni rilasciate sul tema Gronda di Genova?”. E ancora: “Ritiene opportuno bloccare l'unica altra grande opera prevista dalla convenzione con società Autostrade, cioè il nodo autostradale di Bologna, e anche in questo caso ha richiesto l'intervento economico della Regione Emilia-Romagna?”. E, infine, il ministro ha “un piano definito sul sistema dei trasporti? E qual è il destino per una regione come la Liguria? Ritiene di dare un forte impulso allo sviluppo infrastrutturale e viario, per porla al passo con i tempi, o l'obiettivo finale è quello di affossare un'intera regione privilegiandone altre”.
Non si può dire che i senatori Maurizio Rossi (Gruppo misto-Liguria Civica) e Augusto Minzolini (Forza Italia) ci vadano leggeri nell’interpellanza inviata, appunto al ministro Lupi, dopo le sue improvvide dichiarazioni rese la scorsa settimana in una intervista sulla Gronda. Improvvisamente, infatti, il titolare delle Infrastrutture ha posto un tema – quello del finanziamento dell’opera – che mai era stato in discussione, essendo pacifico per tutti che derivasse dall’aumento dei pedaggi, spalmato su più anni e sull’intera rete autostradale nazionale. Non solo. Lupi se n’è pure uscito chiedendo “quanti soldi ci mette la Regione Liguria”, ipotesi mai neppure presa in considerazione e che ha provocato un vivace battibecco – durante il sopralluogo al cantiere del Terzo valico – fra l’assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita e lo stesso ministro. Con Paita vivacemente risentita: “Dobbiamo parlarci e chiarire”. Posizione comprensibile, visto che mai nessuno ha chiesto alla Regione Liguria di intervenire con un solo centesimo.
A Genova e in Liguria (l’opera è destinata a decongestionare il traffico anche del ponente) la cosa ha provocato una levata di scudi, che promette di essere ulteriormente rinforzata dall’iniziativa di Rossi e Minzolini. Nel loro documento, infatti, i due parlamentari riprendono temi di estrema delicatezza.
Il primo: la regione “soffre di enormi problemi di circolazione e trasporti; un esempio è il ponte Morandi, che attraversa la città, che ha gravi problemi e necessita di una nuova opera per alleggerire il traffico che vi transita. Inoltre tutto il tratto autostradale della zona è al di sotto di quelle disposizioni di sicurezza raccomandate a livello europeo per quanto riguarda gallerie, corsie di servizio e non risulta chiaro fino a quando potranno essere considerate in regola sulla base delle normative richiamate”.
Il secondo: “La Liguria è totalmente isolata dal resto del Paese. È noto quali siano i gravissimi disagi autostradali proprio ascoltando i notiziari quotidiani di Isoradio: si tratta di uno dei nodi più problematici del Paese, che collega l'Italia alla Francia come nel caso del collegamento ferroviario, reso famoso solo dal deragliamento del treno di Andora del gennaio 2014. Si tratta di un collegamento che dal dopoguerra attende il raddoppio e nonostante le promesse fatte è ancora bloccato. Inoltre si sottolinea anche (in attesa della nuova linea Genova-Milano che vedremo solo fra un decennio) la necessità di migliorare e rendere più veloce (sotto i 60 minuti) la linea ferroviaria Genova-Milano, percorsa ad oggi da treni indecenti e con durate di viaggio molto superiori rispetto alle percorrenze oggi consentite con le attuali infrastrutture. Per completare la drammaticità dei collegamenti con la Liguria si aggiungano anche le gravi difficoltà di collegamenti aerei, sempre meno e con costi esorbitanti che arrivano a superare anche i 500 euro”.
Il terzo punto: “E’ noto come la vocazione principale della Regione Liguria sia legata al turismo e al suo porto, e come siano previsti notevoli aumenti di traffico pesante, con un incremento del traffico container. Da sempre è chiaro come non sia possibile alcuno sviluppo della Liguria senza infrastrutture. Lo stesso Ministro in indirizzo ha dichiarato come le aree portuali e aeroportuali debbano essere collegate con infrastrutture via terra e ha riconosciuto, in occasione del grave deragliamento di Andora, la necessità di finire e finanziare il collegamento internazionale che attraversa la Liguria”.
In questo quadro complessivo, scrivono i due parlamentari del Gruppo misto-Liguria Civica e di Forza Italia, “la cosiddetta Gronda di Genova è un tracciato autostradale già definito che deve essere realizzato da società Autostrade SpA. Si tratta di un investimento che prevedeva all'origine un costo di 3,2 miliardi di euro e, come per tutte le altre grandi opere previste dalla convenzione con società Autostrade, è finanziato attraverso aumenti tariffari da spalmarsi negli anni della durata dei lavori. E’ noto come società Autostrade ogni anno applichi un aumento delle tariffe del 70 per cento sugli incrementi Istat e, inoltre, altri aumenti tariffari vanno a sommarsi proprio alle nuove opere”.
E qui si incastona il richiamo alle dichiarazioni di Lupi, che secondo i due senatori, inoltre, sono state rilasciate “in un contesto non appropriato”. Con la stranezza, diciamo così, che “non si abbia nulla da eccepire su tutte le altri grandi opere” finanziate esattamente nello stesso modo che il ministro, invece, ritiene non si debba applicare alla Gronda.
BOTTA E RISPOSTA Ai due senatori ha risposto il consigliere regionale dell'Ncd Gino Garibaldi, con una nota nella quale afferma: "Il ministro Lupi non vuole affossare la 'Gronda'. Il ministro la considera un'opera di assoluta priorità e ha espresso preoccupazioni di ordine finanziario, sulle quali hanno inciso i troppi anni persi dalle amministrazioni locali coinvolte sul progetto che con la loro inerzia hanno ridotto la disponibilità finanziaria". Garibaldi aggiunge, inoltre, che "la politica delle facili promesse solo per avere consenso non fa parte del dna del ministro Lupi e di tutti coloro che si richiamano ai valori del Nuovo Centro Destra. Ai demagogici senatori voglio ricordare, ancora una volta, che Lupi ha posto al centro la necessità di una progettazione complessiva dei trasporti e delle linee di collegamento, in perfetta contrapposizione alle visioni parziali e ideologiche che gli amministratori liguri e genovesi hanno avuto in questi anni e che hanno portato allo stillicidio di modifiche ed al singhiozzo decisionale di cui lo stallo della realizzazione della Gronda è figlia". Da Roma, però, ecco una nuova replica di Rossi: "Aspettiamo la risposta del ministro Lupi ad una interrogazione parlamentare. Non hanno alcun valore le parole del Vecchio centrodestra ligure già asservito alla Giunta Regionale come si è visto con chiarezza quando ha votato salvando la giunta Burlando votando a favore di Arte, l'operazione che dopo pochi giorni e' stata messa sotto accusa dalla Corte dei Conti per 100 milioni di euro! Il consigliere Garibaldi non è in commissione trasporti al Senato e non è a conoscenza delle dichiarazioni e promesse sulla Gronda, sul raddoppio di Andora ferroviario e in genere sul tema 'isolamento della Liguria' da me trattato piu volte con il ministro E perdoniamo quindi la sua difesa d'ufficio dell'onorevole Lupi. Condividiamo peraltro del suo comunicato stampa che le lentezze e gli inserimenti rimpropri inseriti dalla Regione Liguria siaano stati un ottimo alibi per ministro e società Autostrade per mettere in dubbio l'intera opera. Visto che però si prende impegni per il ministro, solleciti una sua risposta all'interrogazione presentata in Senato da me e dal senatore Minzolini, anche perché non credo che tutti, a Genova, da giornali ad associazioni di categoria, abbiamo interpretato male le dichiarazioni del ministro. Lupi risponda all'interrogazione e smentisca".
VERTICE FLOP Intanto, però, la situazione si complica. Secondo quanto riferisce Il Secolo XIX, infatti, ieri il ministro Lupi avrebbe dovuto incontrare il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l'assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita proprio per fornire dei chiarimenti sulle sue dichiarazioni e sulla sua nuova posizione a proposito della Gronda. Dopo un lungo tergiversare del ministro, però, l'incontro è saltato, rendendo inutile l'anticamera di governatore e assessore. E nel frattempo il nodo di Bologna fa dei passi avanti, sicché la sola opera che Lupi sembra voler rimettere in discussione è proprio la Gronda.
L'IRA DEI GENOVESI
LAZZERI Sulla vicenda questa mattina è intervenuto a Primocanale il presidente della Federazione nazionale spedizionieri Piero Lazzeri: “Io sono abbastanza sorpreso del fatto che continuiamo a parlare di quest’opera, e in questa maniera. Se è un problema di soldi e si chiede una partecipazione della Regione è un fatto e sotto certi aspetti può essere comprensibile, quello che non è comprensibile è che si continui a mettere in discussione l’opera perché non si fa per la Liguria, ma per il paese, va a sanare la situazione del ponte Morandi che ci collega al ponente e alla Francia. Noi liguri ci passiamo molto poco, ma ci passa invece tutta l’Italia, ci passano i camion e le merci. Personalmente non sono particolarmente appassionato di un’opera o di un’altra ma la Liguria è uno snodo importantissimo per il paese. Credo che quella di farsi del male sia diventata una moda, occorre smetterla. Il governo ho letto che vuole stanziare uno 0,3% del Pil per le grandi opere ma la gronda non rientra di diritto in questa categoria? La realtà è che sono pessimi giochetti pseudo-politici. La politica è molto brava a depotenziare l’importanza di certi argomenti, spero non succeda così anche per la gronda”
ODONE Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone: “Credo che scontiamo anche le indecisioni locali, ma in un momento di crisi come il nostro un’opera come questa ha due effetti: quello di rendere più fluida la circolazione e di favorire un turismo sempre più crescente aumentando la possibilità d’accesso, senza contare l’assunzione di qualche migliaio di lavoratori. Non capisco come un ministro che ha sbandierato tutto questo come un risultato suo personale possa aver cambiato idea. Purtroppo non abbiamo una grande forza contrattuale a livello governativo, credo che l’ultimo grande potente ligure sia stato Taviani, adesso abbiamo Maurizio Rossi che si dà molto da fare e per questo lo ringrazio. Spero che insista su questo discorso”.
NOTA DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI "In merito ad affermazioni apparse oggi su vari quotidiani con impropri paragoni tra la Gronda di Genova e il Passante autostradale di Bologna (Il ministro Lupi finanzia Bologna e si dimentica di Genova” , “Hanno finanziato il passante di Bologna con l’aumento del pedaggio su tutta la rete” “Vengono applicati due pesi e due misure”) si precisa che:
- per il Passante Nord di Bologna non servono finanziamenti, l’onere della sua realizzazione (un miliardo e 300 milioni di euro) è già stato accantonato da Autostrade per l’Italia. Finalmente, la convergenza degli enti locali su una soluzione unitaria nel dialogo con il Ministero e la società concessionaria ha permesso la firma del protocollo di intesa che ha sbloccato un’opera ferma da anni, avviandone l’iter procedurale per la realizzazione;
- i 3 miliardi e 200 milioni necessari per la Gronda di Genova, ad oggi, devono essere coperti con l’aumento delle tariffe autostradali su tutta la rete Aspi, con un incremento previsto tra il 16 e il 20%.
Per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la Gronda di Genova è considerata strategica esattamente quanto il Passante di Bologna, e in quanto tale inserita nell’Allegato Infrastrutture che accompagna la Legge di Stabilità".
politica
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