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Le attività di ricerca, spiega il comunicato, prenderanno avvio dopo che sarà realizzato un secondo accesso sicuro a bordo nella zona prodiera del relitto, oltre quello già realizzato nella zona poppiera e questo anche per soddisfare la necessità di garantire accessi separati alle squadre di ricerca rispetto a quello utilizzato dagli operai del cantiere e dopo che sarà stata ultimata la predisposizione sulla banchina della diga foranea di strutture per la logistica dei team interforze di ricerca, composto dai nuclei subacquei dei vigili del fuoco di Genova, del gruppo operatori subacquei del comando incursori della Marina Militare della Spezia, della guardia costiera di Genova, della guardia di finanza e dei carabinieri di Genova, ai quali si aggiungeranno sulla banchina sia presidi medico-sanitari forniti dal 118 genovese, nonché squadre di emergenza di superficie e subacquee in caso di evacuazione immediata di operatori contusi o in caso di caduta in acqua.
In tutto dovrebbero operare sul relitto circa 50 operatori al giorno, suddivisi in sei team che verosimilmente potrebbero operare contemporaneamente sui tre "ponti-bersaglio", ossia il ponte 3, il ponte 2 e il ponte 1: due team per ogni ponte.
IL COMMENTO
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