cronaca

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"Tutto dovrà tornare come era prima del naufragio": è l'appello lanciato da Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, nella giornata conclusiva di Festambiente dedicata al naufragio della Concordia e alle sue conseguenze, ora che il relitto ha lasciato l'isola.


Secondo Ciafani non c'è alternativa: "i fondali devono essere liberati, bisogna ripulire tutto, ripristinare tutto", ha aggiunto ricordando i materiali che giacciono dov'era la nave, dalle piattaforme metalliche da mille tonnellate ai 1.400 sacchi con 13 mila metri cubi di malta cementizia".


Dopo aver ringraziato tutti gli enti che hanno collaborato al rigalleggiamento del relitto e al suo trasporto a Genova ("un'operazione ingegneristica unica che ha ridato all'Italia dignità, decoro, sicurezza agli occhi di tutto il mondo"), il vicepresidente di Legambiente ha chiesto che "la stessa attenzione, scrupolosità, professionalità, grande competenza scientifica e tecnologica, siano messe in campo per un'operazione altrettanto unica e innovativa per il ripristino ambientale dei fondali del Giglio". Per questo Legambiente aspetta "in tempi brevi" un piano di Costa Crociere per il ripristino vero e proprio dei fondali: "Si potrebbe partire dai luoghi del disastro - ha commentato Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Festambiente -, le Scole, dove lo sciagurato inchino di Schettino ha fatto schiantare la Concordia, e la Gabbianara, dove il transatlantico è naufragato" e dar vita a "un'area marina protetta che di fatto già esiste a Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri".


"Il danno ambientale è effettivo ma abbiamo la certezza che fuori dal cantiere non ci sono criticità" ha detto Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio di monitoraggio della Concordia. La parola fine si "scriverà solo dopo la rimozione dalle strutture sui fondali e il ripristino ambientale degli stessi - ha concluso Sargentini -. Per la pulitura si pensava di utilizzare tempi morti nella messa dei cassoni ma che non ci sono stati. In ogni caso l'operazione è già stata autorizzata". Della stessa idea anche il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, anche lui presente all'iniziativa: "La rimozione delle strutture ed il ripristino ambientale dei fondali rappresenta la quinta fase della vicenda Concordia". "Solo con la bonifica potremo scrivere la parola fine" ha concluso il sindaco.