Fumata nera per l'elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell'Assemblea, pari a 570 voti. Luciano Violante ha ottenuto 518 voti; Donato Bruno 511. Per questo serve una nuova votazione: la tredicesima.
Cosa potrebbe accadere di diverso con al prossima votazione rispetto lo spiega il deputato Pd Ettore Rosato: «È chiaro che in queste ore cercheremo di fare pressing e di portare a votare chi oggi non lo ha fatto». Un comportamento stigmatizzato dal senatore ligure Maurizio Rossi (gruppo Misto/Liguria Civica) che non entra "nella valutazione di singoli candidati ma è talmente palese che anche questa elezione è uno dei punti stabiliti nel cosiddetto Patto del Nazareno. Non vi è alcun motivo per cui io debba partecipare a un accordo del tutto privato tra due forze politiche di opposte vedute che peraltro litigano più al loro interno che fra di loro".
A conferma di quanto sostenuto dal senatore ligure, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi. Il Cavaliere è stato accompagnato da Gianni Letta. All'incontro hanno partecipato anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e Denis Verdini. Il faccia a faccia era atteso da giorni. "Non si è parlato di Consulta e di Csm se non per condividere l'appello del Capo dello Stato. I gruppi si sono già pronunciati e andiamo avanti con quei nomi". Lo ha detto il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini al termine dell'incontro tra Renzi e Berlusconi.
Una accelerazione sulla riforma della legge elettorale con la calendarizzazione in tempi brevi in Commissione al Senato. E' quanto hanno concordato - secondo quanto riferito dal vice segretario Pd Lorenzo Guerini - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nell'incontro a Palazzo Chigi.
Sono arrivate anche le parole del presidente della Repubblica: "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni del Parlamento in seduta comune per la elezione dei componenti laici del CSM e dei giudici della Corte Costituzionale destinati a succedere ai due che hanno completato il mandato, solleva gravi interrogativi". Se continuano a "prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte", come in questi giorni per il voto sulla Consulta e il Csm, "il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora".
Il ministro della Giustizia Orlando lancia un allarme impasse nel voto per i membri del Csm e della Consulta e sollecita il Parlamento a fare presto, anche perché le riforme comportano un aumento del lavoro (fra l'altro il rinnovo di numerosi vertici di uffici giudiziari) per il Consiglio superiore, che non può essere in stallo. Sul tema unioni omosessuali, Orlando registra un vuoto normativo che a suo parere va rapidamente colmato. E sulla questione taglio ferie dei magistrati, spiega che non è decisivo, ma contribuisce a far funzionare meglio la macchina.
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Stallo per Consulta e Csm, Napolitano: "Gravi interrogativi"
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